Come ogni anno, a inizio Giugno, Los Angeles ospita la più grande fiera dell’intrattenimento elettronico, universalmente nota come E3: questa è una fiera di importanza mondiale dove vengono presentate le nuove console, nuovi titoli videoludici e anticipate le novità dell’anno venturo. Questo è il primo anno di vita del blog e… potevamo forse esimerci di commentare a bocce ferme questo evento?
L’importanza dell’E3 fa si che ogni anno vengano invitati giornalisti da tutto il mondo, ma dato il gran successo degli ultimi anni, ora è stata aperta pure al pubblico generalista. Questa apertura indica uno schiudersi del guscio del mondo videoludico verso un pubblico più ampio: secondo noi è specchio di una maggiore diffusione di questa cultura un tempo di nicchia, se un tempo solo gli specialisti potevano apprezzare conferenze e presentazioni, ora pure una fetta dei videogiocatori è interessata a provare di prima mano i nuovi titoli. Certamente avranno influenzato questa apertura le fiere locali, le “GamesWeek” o altri eventi nerd, che negli ultimi anni hanno spopolato in giro per il mondo, e noi non possiamo che esserne grati.
Uscire dalla nicchia permette di avere una crescita, una maggiore competizione e una cultura di massa più diffusa, non è distante un futuro in cui “fare una partita a PES” sarà naturale come una “partita a calcetto” anche tra i nuovi adulti, e presto la fiera dei videogiochi sarà al pari di un salone dell’automobile o una Design Week, dove sia specialisti e appassionati, che gente casuale frequenteranno tranquillamente, senza sentire quel peso di “stranezza” e fuori dal normale che aleggia ancora su questo mondo dell’intrattenimento.
Le conferenze
Se siete stupiti, non vi preoccupate, è tutto normale. La fiera si apre con dei giorni di anticipo sull’evento in sé: qui i principali publisher fanno una piccola vetrina, principalmente invitando esperti del settore in sala, di quello che sarà il panorama videoludico dei prossimi anni. Nelle ultime edizioni hanno offerto pure la possibilità di seguire le conferenze online, in streaming su Youtube e Twitch, principale piattaforma di streaming dei videogiocatori. In particolare quest’anno ci sono state: EA, Ubisoft, Microsoft, Nintendo, Sony e Bethesda a riempire le nottate e serate di noi Europei. Grande attesa e curiosità c’erano per tutte le conferenze ma vediamo nel dettaglio cosa ci è piaciuto e cosa no.
EA: t’n’gheim
EA apre con lo sport e qualche stacchetto infelice, ma quello che tutti aspettiamo è tenuto caldo per il fondo: Battlefront 2. A sorpresa però, viene sparato uno spezzone di una nuova IP (preparatevi useremo spesso questo termine) prodotta da Bioware… Come inizio è un po’ freddino ma ci può stare: EA ha dei titoli su cui può puntare e però deve riprendersi dalla gaff dell’ultimo Mass Effect. Si vede subito che puntano tutto su Star Wars, mostrando un gameplay aggiornato ma non troppo con delle sugose aggiunte. Da fan della serie vedo quasi il completamento di quello che mi sarei aspettato dal primo Battlefront: mappe vive, tutti gli schieramenti di tutti i film, tutti gli eroi e un po’ di azione in più. Purtroppo lo shooting è invariato e la coordinazione di squadra pressoché zero. Questo titolo merita lo scaffale, anche quello di camera nostra, un gadget o cimelio che un buon fan non può mancare di avere, ma a cui non consiglierei di spenderci troppo tempo sopra.
Segnaliamo una chicca interessante: “A Way Out” è un nuovo titolo presentato come gioco in Cooperativa persistente. Andremo a prendere i panni di due galeotti che cercano di scappare da un carcere di massima sicurezza. Concept molto interessante anche se può far storcere il naso la Coop obbligata, split screen fisso SEMPRE, e assenza di single player, l’idea è coraggiosa e siamo curiosi di capire cosa ne verrà fuori.
Purtroppo, neanche rendersi conto che è passata un ora, dopo una sessione live di Battlefront giocata da varie figure “note” su Twitch/Youtube neanche troppo accattivante, che ci si accorge che l’unica fonte di hype potrebbero essere queste nuove ip, in particolare la creazione di Bioware, ma per il resto?
Ritengo (Luca) di essere perfettamente d’accordo con quanto detto poco sopra dal buon Deiv. La conferenza è stata alquanto piatta e neppure il tanto hypato Battlefront 2 è riuscito a convincermi in pieno. Belle le mappe, bella la possibilità di rivivere tutte le pellicola, interessante la modalità single player ma, osservando la sessione live, qualcosa continuava comunque a non tornarmi… Neppure la tanto strombazzata mancanza di DLC a pagamento (sostituiti dal periodico rilascio di contenuti gratuiti un po’, si spera, sul modello di Overwatch) mi ha convinto: speriamo che la community del gioco non muoia senza neppure essere nata… Battlefront 2: scaffale, ora più che mai.
Microsoft
La regina di questo E3, madre dell’hype legato alla “nuova” console ha tenuto una conferenza interessante, a tratti, ma con alti e bassi. La presentazione di Scorpio, pardon, Xbox One X (chi pagano per i nomi?) va a gonfie vele, stavolta sembra che Microsoft abbia la console che doveva avere al lancio: potenza degna di un PC fascia Medio-Alta ma venduta a 500€, complimenti. Il problema sono i titoli.. ma non scoraggiamoci, la conferenza non è ancora finita!
Si prosegue con una carrellata di tutto ciò che l’utenza guadagnerà dalla potenza “eXtrema”, scusate il giochino, di Scorpio: 4K nativo, HDR e.. esclusive? A parte Forza N(con N numero attuale) e i giochi vecchi (tutti?) vediamo di sfuggita un NUOVO ASSASSIN’S CREED, ambientato in Egitto ma con le stesse movenze, meccaniche.. A parte gli scherzi una nuova IP c’è e se la sera prima ne abbiamo avuto solo un assaggio, qui finalmente vediamo del Gameplay che, se fosse davvero questo, sarebbe una bomba. Anthem si mostra in un’azione di gioco, naturalmente non giocata Live, ma renderizzata su X1X. Le analisi di DigitalFoundry vi spiegheranno i dettagli tecnici, ma per quel che ci è sembrato, per uscire da una scatoletta da 500 dindi, non male, non male davvero.
La conferenza non svela niente di eccezionale, nessun contenuto specifico da dire: daje, raga mi compro una console “nuova”, faccio l’investimento. Annunciano il ritorno della retrocompatibilità, partendo da alcuni titoli Xbox, il primo modello, la fornace nera e verde: ma la 360? Inoltre, tutti i titoli presentati sono anche per PC, che senso ha una nuova console? Mi sarei aspettato una possibile collaborazione con Steam, un meta-steam machine- xbox.. Windows ha lo stesso kernel, i giochi sono in DirectX e Vulkan, la Scorpio aveva tutte le carte per diventare la Steam Machine definitiva…
Credo (Luca) che le sostanze assunte dai creativi di Microsoft siano di pessima qualità: XBox One X (y,z, asse delle ascisse, briscola e perché no tressette)? Almeno Scorpio – pur nella sua semplicità – era un nome decisamente più accattivante. Pur non avendo mai posseduto “la fornace nera e verde”, plaudo all’iniziativa di rendere i giochi retrocompatibili, un’ottima mossa che sono sicuro smuoverà ancora di più sia il collezionismo che il mercato dell’usato. Anthem pare molto interessante e il trailer, ricco di citazioni e rimandi più o meno studiati, sembra preannunciare un titolo corposo e di qualità (ma ricordiamo, non è di Microsoft!).
Ubi(lol)soft
Ubisoft. Parliamone. Stai riciclando le IP da circa 10 anni. Quando proponi qualcosa di nuovo?
Qui il calderone del riciclo sta raggiungendo livelli imbarazzanti. Dopo il successo di Rainbow Six e Far Cry 3 se sei un gioco di questa casa non puoi non avere degli asset riciclati di questi titoli. Se la saga di Assassin’s Creed sembrava finita e sepolta, dopo anni di silenzio escono fuori con la versione Egiziana di Ezio Auditore. Ammetto che sarei incuriosito: le versioni moderne stancano e perdono di significato. Il bello era lottare i Templari a metà tra passato e presente, ma la linea narrativa dopo i primi tre episodi si è persa in un minestrone di riciclo e pochezza di profondità. Qui.. non è chiara la lore attuale ma vengono mostrate le nuove meccaniche di gioco: un aquila con cui targettare i nemici sulla mappa. Novità, genio, illuminante, davvero.. peccato che sia la stessa meccanica di almeno altri due giochi sempre Ubisoft: droni aerei che perlustrano e taggano i nemici per facilitare lo “stealth”, che freschezza.. Questa ventata di “novità” si accompagna di meccaniche vecchie e una freccia telecomandata, che il Patriot gli fa na s…
Superata questa schiaffeggiata di minestra riscaldata, passiamo al vero motivo di hype di questa conferenza: Far Cry5. Questo titolo incuriosisce e perplime. Ha potenziale, parla di un’America bigotta all’estremo ma lasciando molto al caso. Avremo dei “compagni” virtuali (e non!) con cui affrontare le situazioni, classicissime, di liberare avamposti. Son interessanti le meccaniche con i compagni perchè sembra abbiano implementato anche una modalità cooperativa online che potrebbe essere sugosa con le meccaniche classiche di Far Cry, almeno due tre partite si potrebbero fare. Purtroppo si notano elementi di riciclo, come le Jeep con mitraglietta e modello di guida terribile, le solite 10 armi standard e icone riciclate sin dal terzo capitolo.
Ah, ah… Ubilol. Nel guardare la conferenza (Luca) mi sono reso conto che, come è stato detto poco sopra, ci troviamo di fronte a una “grandiosa” fiera del ricliclo e dell’usato garantito. Non sono mai stato un grande fan di Assassin’s Creed e questo nuovo capitolo (che però ha il merito di usare un’ambientazione poco sfruttata in quella tipologia di gioco) non mi farà cambiare certo idea. Il falco, poi, è qualcosa che… vabbé meglio non dirlo e sfruttare l’antica arte dell’autocensura.
Altro discorso, almeno per me, è dedicato a Far Cry 5. Sarà l’ambientazione rurale, sarà il tema, sarà il carisma che trasuda dai vari personaggi giocabili… Che dire? il prodotto non ha deluso le mie aspettative. Certo, chi voleva qualcosa di innovativo o di diverso rispetto al passato rimarrà profondamente deluso. Il gioco, infatti, ha come base Far Cry 3 e non si distanza molto da esso, almeno in termini di meccaniche. Se la community riuscirà a resistere (e non sarà invasa da troll o cheater), la modalità coop online risulterà un’ottima ventata di aria sana in un franchise che, dopo la solenne batosta di Primal, inizia a puzzare di vecchio e stantio. Ti prego, Ubisoft: non uccidere i miei sogni di (attempato) videogiocatore.
Infine una piccola menzione va a Mario + Rabbids Kingdom Battle, uno dei crossover potenzialmente più assurdi degli ultimi anni. Il trailer, che presenta forti elementi ironici e meta ironici, sembrerebbe far presagire (come detto da altri commentatori) una versione “pucciosa” di X-Com. Vedremo se questo strambo mix riuscirà ad attirare i players oppure se si rivelerà una mezza fregatura. E una piccola menzione al nuovo episodio di SouthPark: Scontro di Retti: i pareri sono molto positivi, c’è chi dice che corregge molte meccaniche che non sono piaciute nel primo episodio, vedremo se sarà all’altezza, a me (Deiv) la scimmia spinge.
Bethesda
Questa piccola casa, madre della saga di The Elder Scroll negli ultimi anni è cresciuta a tal punto da diventare publisher autonomo e ormai la sua conferenza attesa come quella di una Sony o Nintendo ben più vecchie e grandi. Purtroppo non si capisce bene di che sostanza si siano fatti e hanno proposto un video introduttivo allo stand presente in fiera, presentandolo come un “Lunapark di Bethesda” con le attrazioni legate ai giochi.. Cosa ce ne possa interessare a noi in streaming e ai giornalisti in sala, ce lo devono ancora spiegare, può essere stata una mossa per aprirsi a un pubblico più generalista e “infantile” ma forse è stato presentato nel modo e posto sbagliato.
I titoli Bethesda li ha, nel senso che li ha già pubblicati tutti i migliori. Vengono presentati le versioni VR dei grandi classic, da Doom a Skyrim. Inoltre Skyrim sta diventando lo standard del videogioco, ormai puoi farlo girare su qualunque cosa, non mi stupirei di vedere i tostapane che ti permettono di giocare a Skyrim nei prossimi anni.
La ciccia la si cerca in un episodio standalone di Dishonored, un episodio intermedio che uscirà a breve, gustoso, ma non c’è traccia di quello che tutti avrebbero voluto: dov’è TES6? è con HL3? State pensando malandrini di tirare fuori Skyrim 2? Maledetti, dateci un TES degno di esser giocato, un non MMORPG, o sì va bene ma non con le meccaniche dei MMORPG stile WOW, Destiny e The Division han mostrato che uno shooter MMORPG può essere fatto, teniamo allora le meccaniche da FPS di Skyrim e carichiamole bene su un mondo persistente online, non quella porcata di TES:Online…
Qui lo posso dire (Luca): non sono mai stato un grande fans né di The Elder Scrolls, né di Skyrim. Giocai, a suo tempo, ad Oblivion… e quello mi bastò. Se devo proprio trovare i due punti forti della conferenza, essi sono senza ombra di dubbio il già citato episodio standalone di Dishonored (il cui trailer appare veramente molto gustoso e ricco di richiami alla lore dei precedenti capitoli) ma soprattutto Wolfenstein II: The New Colossus.
Il trailer di quest’ultimo è un misto di momenti epici, assurdi e “goliardici”… una miscela potenzialmente esplosiva che non fa altro che far salire la proverbiale scimmia sulla mia spalla. Il gioco si presenta a prima vista come “bigger, better, larger” rispetto alle precedenti incarnazioni. Non vedo proprio l’ora di prendere a calci un po’ di nazisti nella distopica America presentata dal gioco…
Sony(c)
Sony fa le cose in grande: palco enorme, streaming ed eventi in tutto il mondo in diretta con personalità di spicco. In Italia vengono radunati una serie di Youtuber a Roma in un evento un po X, per noi meglio seguire in streaming con la calma di una dormita piacevole. Come l’anno scorso abbiamo una carrellata di Trailer e preview.
Cosa dire della conferenza Sony? Per prima cosa (Luca): ritmo, ritmo! La conferenza è stata un continuo fuoco di fila di sorprese, annunci e novità più o meno grosse. Tra le tante, segnalo il remake di Shadow of the Colossus (titolo per PlayStation 2 che, ancora oggi, viene considerato una piccola perla), le nuove immagini di God of War (con un Kratos ancora più carismatico e badass del solito) ma soprattutto Marvel’s Spider-Man.
Il titolo, che si presenta come un’avventura inedita del tessiragnatele, non sembra avere legami diretti né con i comics, né con il recente Spider-Man: Homecoming. Il trailer mi ha veramente colpito molto: il gioco è un continuo susseguirsi di rapidi combattimenti (il cui stile è ripreso quasi pari pari dalla serie Batman: Arkham sviluppata da Rocksteady), fughe a perdifiato saltando di palazzo in palazzo e alcuni minigiochi con quick time events. Speriamo che i dev riescano a bilanciare tutti questi elementi, rendendo l’esperienza fluida e godibile a tutti i giocatori. Nota di merito va anche per la scelta dei nemici: nel trailer si sono visti Kingpin e Mister Negative, quest’ultimo sicuramente poco conosciuto ai più ma sicuramente carismatico il giusto e in grado di dare del filo da torcere al nostro amichevole ragno di quartiere…
Infine un’ultima nota su Detroit: Become Human. Il gioco, già visto nel 2016, sembrava essere nato per supportare (il purtroppo semi fallimentare) VR di casa Sony ma dall’ultimo trailer sembra essere diventato un misto di vari giochi tra i quali Deus Ex e Watch Dogs… Speriamo in bene e attendiamo trepidanti il 2018, quando il gioco vedrà finalmente la luce.
Secondo me (Deiv) la conferenza di Sony vince per intrattenimento ma quanto a succo rimaniamo sempre un po’ all’asciutto. Sebbene sia di Spiderman che Detroit sembra abbiano mostrato dei pre-gameplay si vede che son montati apposta per l’occasione e si spera che mantengano l’alta qualità e non succeda quel fenomeno chiamato anche “downgrading”. Le console cominciano a essere vecchiotte come hardware, soprattutto i modelli base e i progetti mi sembrano molto ambiziosi.
Quello che mi ha colpito è stata l’impostazione seria, nel senso di studiata, di chi sa come fare le cose e come vendertele. Sebbene non sia una vera conferenza, con interventi e discussioni, siamo davanti a un pre-show che sa creare hype, cosa che le altre “concorrenti” non hanno saputo fare.
Nintendo
La casa della grande N fa ancora una volta centro. Credo infatti (Luca) che, sebbene la presentazione sia stata più breve rispetto alle aspettative, la carne al fuoco sia veramente tanta. In particolare abbiamo potuto assistere a una demo estesa di Super Mario Odissey, il cui trailer (con annessa colonna sonora dai toni jazzati) pare veramente molto convincente. La possibilità di “possedere” i vari oggetti dello scenario attraverso l’uso dell’iconico cappello dell’idraulico italiano pare molto gustosa e sicuramente regalerà profondità a un titolo che farà sicuramente parlare di sé nel prossimo futuro. Un altro motivo (dopo Zelda) per comprare una Nintendo Switch? Credo proprio di si.
Se a Luca è piaciuta la breve presentazione di Nintendo, a me ha lasciato l’amaro in bocca. Nintendo Switch è uscita da poco, è giovane e con pochi giochi, d’altra parte c’è WiiU che non si capisce bene quale sia il suo destino. Nel frattempo ci son giochi che escono prima da una parte e poi vanno dall’altra, creando caos: aggiungiamoci porting a caso, perché Skyrim nel 2017 averlo su Switch è un porting a caso, e quindi perché dovrei comprare Switch?
Si aspettava l’E3 per vedere qualche nuovo annuncio e quelli che ci son stati son piaciuti ma.. son un po’ deboli. Abbiamo 3 platform (Mario, Kirbi e Yoshi), due JRPG, Rocket League (!), nomi nell’ombra ma abbastanza scontati di Pokemon e Metroid, un DLC di Zelda e bon. Inoltre c’è uno stacchetto ridicolo sul palco al limite dell’imbarazzante e alla fine un gameplay del nuovo Mario. Lo ammetto, questo Mario è interessante, ma per il resto?
Conclusioni
Queste conferenze son state deludenti rispetto agli anni scorsi, aver due anni di grandi uscite non aiutano e ci si doveva aspettare un calo di qualità e quantità prima o poi. Certo non aiutano le nuove console (Scorpio e Switch) che alla fine escono con poche esclusive di qualità, mentre chi troneggiava non è per niente attaccata e anzi, alza il tiro. Per noi come redazione, alla fine è stato piacevole guardare e commentare le conferenze, speriamo che il commento possa esservi utile e che le nostre posizioni siano chiare. Il futuro del videogioco è comunque roseo e, anche se sembra che ci siano poche piattaforme e produttori dominanti, in realtà abbiamo visto che la competizione è ben attiva.