Questo primo editoriale, composto a quattro mani dai due “piloti” del mecha, serve non solo come modo per inaugurare ufficialmente il blog ma anche per spiegare cosa ci ha spinti a iniziare questa avventura, quali siano le nostre aspettative e cosa dovrebbe diventare questo ameno luogo pieno di riflessioni, recensioni e pensieri sparsi.
Per maggiori informazioni su come guidare il mecha oppure su quale sia la vera identità dei due tenutari di queste pagine, vi rimandiamo alla Guida e al Chi Siamo che potete trovare comodamente in homepage.
Passiamo ora la parola ai nostri due protagonisti e, per un mero fattore di anzianità e demenza senile galoppante, faremo iniziare Luca.
I’m the best there is at what I do. But what I do best isn’t very nice.
(Wolverine, Uncanny X-Men, 162)
Ripensando alle motivazioni che mi han spinto ad accettare di intraprendere una simile impresa, posso dire un paio di cose. In primo luogo, l’ho fatto per l’amicizia che mi lega all’altro tenutario del mecha, il buon Deiv, amico sincero ma soprattutto referente imprescindibile quanto ho bisogno di qualcuno con cui confrontarmi e discutere sulla vita, l’universo e tutto il resto.
In secondo luogo, pur non essendo più di primo pelo credo di aver accumulato nel corso degli anni una certa esperienza per quanto riguarda i fumetti, il cinema, i videogiochi e le nuove tecnologie. Tra l’inizio degli anni Novanta e lo scoccare del “Nuovo Millennio”, l’epoca in cui sono cresciuto e ho iniziato a muovere i primi passi nel magico e astruso mondo dell’Internet, la tecnologia ha subito un rapido e per certi versi incredibile sviluppo, trasformandosi ed evolvendosi in continuazione. E’ finalmente giunta l’ora di condividere, in un progetto in cui credo fermamente, questo piccolo bagaglio accumulato.
Che cosa mi aspetto per il futuro? No, non le macchine volanti o le scarpe che si allacciano da sole (Marty McFly is not amused) ma, per cercare di essere per un momento seri, vorrei che questo blog diventasse un libero angolo di discussione, condivisione e scambio di pensieri, spunti e opinioni sulla tecnologia e su tutto ciò che ci ruota attorno.
Scrivendo i miei deliri più o meno organizzati, spero veramente di suscitare una reazione e iniziare un dialogo con quanti vorranno confrontarsi su questi temi.
Try not. Do… or do not. There is no try..
Yoda – Star Wars: The Empire Strikes Back
A un certo punto della mia vita sentii il bisogno di scrivere, raccontare i miei pensieri e spesso mi trovavo con persone con cui era difficile parlare o confrontarsi su quelli che erano gli sviluppi tecnologici moderni. Per questo decisi di aprire un blog, ancora attivo ma non molto aggiornato, in cui recensivo ciò che trovavo importante e condivisibile, davo una mano a risolvere mini problemi per cui spesso si chiamerebbe un tecnico specializzato, così da continuare a sentirmi un po’ a casa anche se lontano.
Ultimamente, confrontandomi sempre di più con Luca, ho trovato in lui il Giappone, ovvero un compagno con cui discutere, condividere e ora scrivere riguardo quello che accade nel mondo tecnologico o è accaduto. L’idea di scrivere con qualcuno mi ha sempre stuzzicato, non essendo proprio un eccelso scrittore/giornalista, ho sempre sentito di avere solo la metà delle caratteristiche per creare un blog, quelle tecniche/informatiche, per cui avere qualcuno che sia più sbilanciato nel mondo dell’editoria potrebbe alzarne il valore del contenuto. Yoda “dice una gran bella frase” (mo’ la smetto col citazionismo di ELST): Fare o non fare, non c’è provare, e con questo spirito che ho deciso che “s’aveva da fare” il blog.
Voi che ci leggete, persone che capitano su questo sito o perché nostri amici, o perché incuriositi dagli argomenti, siete il nostro target. Non puntiamo a diventare una rivista specializzata, non siamo un clickbait blog, non ci interessano le guide alla “Arenzulla” né i banner invasivi. Ci piace scrivere e leggere, discutere e confrontarci: vorremo che il web torni a essere un posto di conoscenza e scambio, dove le opinioni non si limitano a un “tu hai torto e io ho ragione” e gli articoli delle riviste non siano delle “traduzioni”, a volte malfatte, dalle agenzie di stampa più grosse e blasonate. In questi anni abbiamo perso il carattere dei pezzi scritti, se apriamo una testata giornalistica online non riusciamo a riconoscere lo stile di un giornalista da un altro, spesso neanche la differenza tra i siti di informazione. Noi non abbiamo studiato per fare informazione, né lavoriamo nel campo, ma abbiamo a cuore che le cose di cui abbiamo esperienza possano essere trasmesse in un modo unico ed empatico, così da portare il lettore verso le sensazione provate da noi e non dare una semplice descrizione del prodotto, intuibile dal primo trailer o uno streaming su Twitch.
Come già detto, l’idea dietro The Big O è di avere una piattaforma dove degli amici possano discutere e raccontare i propri pensieri, senza obblighi, senza censure, ma cercando di non cadere nella spazzatura. Vi invitiamo a prenderne parte, commentare, discutere, contraddirci e saremo felici di confrontarci con voi sulle pagine di The Big O, come degli amici che discutono dell’ultima stagione vista o dell’ultimo libro letto.