Siamo alla fine del 2019 e possiamo dire conclusa la “nuova” trilogia di Star Wars. Alti e bassi, delusioni e pesci in faccia, questi tre film sono stati una fatica per noi appassionati del franchise. Come abbiamo superato l’ultimo lungometraggio di casa Disney? Proseguendo nell’articolo avrete pane per i vostri denti…
Partiamo con una constatazione: quattro anni fa, prima di episodio 7 eravamo persone migliori. L’acquisizione da parte di big D era al primo test e c’era un sano hype di vedere nuovamente navi iconiche, battaglie a colpi di spade laser e personaggi gadget di ogni tipo. Il primo arco narrativo era autoconclusivo nei sei film precedenti, per cui la curiosità era giustificata. Per maggiori dettagli vi invito a legger gli articoli che scrissi per quell’evento. (Sul blog di Deiv con un prima e dopo 7, e qui per l’ episodio 8)
Oggi partiamo maturi e come ogni adulto che si rispetti siamo persone peggio. I sogni sono stati spenti dagli episodi precedenti e la mano di Disney si è distinta per essere dispotica su quella che debba essere la morale della saga. Hype zero, rassegnazione e spirito di responsabilità ci hanno guidato in sala, questa storia deve finire, che ci piaccia o no, dobbiamo vederne la fine.
Prime considerazioni
Parlo a nome mio (Deiv) quando dico che mi sono spoilerato tutta la trama un mese prima dell’uscita. In realtà da settembre giravano sull’internet gli script di test e definitivi ma nessuno voleva veramente crederci. La mia aspettativa quindi a livello di trama è stata meno di zero. Conscio di cosa sarei andato a vedere, son partito con la voglia di godermi un film d’azione nell’universo di Star Wars. E non me ne pento affatto. Penso che ultimamente si facciano troppe paturnie sugli spoiler, anticipazioni, leaks. Mi piace sapere come andrò ad investire il mio denaro (e tempo, son ben più di due ore!), evitarsi brutte sorprese è importante per me.
Al contrario del mio compare, il sottoscritto (Luca) ha deciso consciamente di non leggere alcun tipo di spoiler. Ho deciso di seguire questa strategia perché volevo entrare in sala totalmente “vergine” e senza alcun tipo di pregiudizio. Prima della visione della pellicola mi sono detto: “dopo il disastro di The Last Jedi, il capitolo conclusivo della saga potrà essere peggio”?
Dite che questo ci avrà salvato da una doccia fredda? Parliamone…
La sceneggiatura: la fine di un’epoca?
Se sul nuovo film partivo preparato (Deiv) solo sul livello generale di plot, sui precedenti capitoli avevo una formazione a metà. Nei fatti episodio 8 l’ho visto due volte: quando uscì e poi la sera prima del 9. Il 7 invece l’avevo rivisto un paio di volte in più. Voi direte, che c’entra con 9? Non ricordavi la storia? Niente di più vero, la storia me la ricordavo bene, mi ero dimenticato alcune modalità di raccontarla. Vedete, questa saga pecca di eccesso di didascalie. Ma torniamo al 9…
Il film è indubbiamente indirizzato a chi ha visto i precedenti due, non gli è piaciuto l’8, ha dei sentimenti conflittuali sul 7 e vorrebbe che qualcuno faccia ammenda delle cagate sparse in giro. J.J. fa un mea culpa e cerca di aggiustare quello che ha fatto Ryan Johnson, dedicando la prima ora di film a cancellare e riscrivere tutto il precedente episodio. Ripartiamo quindi da metà TFA, con alcuni dettagli dall’ultimo degli Jedi.
Questo è evidente nelle relazioni che sembrano resettate, le storie azzerate all’inizio di tutto. Fa più male a chi ha seguito l’evolversi dei personaggi nei film precedenti che a chi li incontra per la prima volta. In fondo, chi è questa asiatica che prova a partecipare ma viene sempre chiusa? Chi è questo pilota che scimmiotta Han Solo con battute sagaci e navigazione stellare al limite del ridicolo? Che sia in relazione con il personaggio di colore (cliché, ma almeno non muore) ? Ah ma c’è Lando! Come perchè e che cosa sia successo tra l’8 e il 9 non viene detto. Questo è il supporto alla storia principale: non è chiaro, non ha un senso, spesso serve solo per incollare le scene e le ambientazioni.
Concordo perfettamente (Luca) con quanto detto qui sopra. La sceneggiatura del capitolo nove sembra essere guidata da quello che possiamo definire con il termine “wow factor”. La storia si dipana attraverso una serie di piccole e grandi situazioni che dovrebbero lasciare lo spettatore a bocca aperta, suscitando allo stesso tempo un senso di maestosità e di “fine di un’epoca”. A mio parere tutto questo non accade e, al contrario, ci troviamo di fronte a una pellicola piena di salti logici, situazioni a volte paradossali e continue strizzate d’occhio che lasciano il tempo che trovano.
A mio parere (Deiv) questo film, oltre a mantenere tutti i difetti dei precedenti, pecca di non volersi prendere nessuna responsabilità cancellando ogni momento di conflitto a cambio scena. Muore un protagonista, scena dopo riportato in vita. Almeno in DragonBall c’era tutto il percorso di ricerca e sacrificio per le sfere del drago prima di avere un drama reset! A questo aggiungi comportamenti incoerenti con il “canone” che per le regole di Disney ora saranno canone. Insomma, questo film a livello di storia, setting, immedesimazione, trasporto, pathos, suspence, diciamo a livello emotivo é una sola pazzesca.
I personaggi
In tutta questa caciara di scrittura(?) c’è un arco narrativo che si conclude ed è quello di Ben Solo, aka Kylo Ren. Su tutti e tre i film cresce, matura e si redime, dimostrandosi l’unico degno di interesse. Sin dall’inizio del film vediamo che l’unico ad avere le intuizioni giuste e il controllo della situazione, capendone la gravità e sapendo subito cosa dover fare. Gli altri faranno figure da ragazzini invidiosi che devono fare mille giri inutili prima di arrivare alla stessa verità che ha condiviso fin da subito Ben. Puro nel suo conflitto interiore, il personaggio aderisce al canone e alla favola che George Lucas ha voluto raccontarci da sempre. Il lato oscuro ci tenta sempre ma anche le persone peggiori possono redimersi e bisogna lasciare aperta sempre questa possibilità. Nei fatti è il vero Skywalker, alla faccia di Rey, il degno erede della storia originale. C’è del buono in tutti noi.
A parte in Palpatine. Sì Palpatine è vivo e Vegetto, questo non è spoiler, fu annunciato dallo stesso Abrams. Il villain dei villains assume in questo film un ruolo che più strumentale non si può. Nel primo film il cattivone era questo misterioso Snoke, di cui sapevamo solo la forma esteriore e la voce, senza capirne motivi né origini. Nel secondo film viene descritto come deus ex machina della relazione tra Rey e Ben, master of puppets ucciso dalle sue bamboline mentre ricordava allo spettatore come ne avesse pieno controllo. Nel terzo film, nulla di tutto ciò che é stato introdotto precedentemente é servito a qualcosa. Sai, abbiamo 3 film di una SAGA, magari avere una coerenza narrativa potrebbe essere alla base di tutto, ma no, perché non rendere vani tutti gli sforzi precedenti. Questo é reso evidente da come veniamo a sapere dell’imperatore: prime tre righe del testo iniziale, ripeto, nelle prime tre righe iniziali. (show, don’t tell.., le basi del cinema..).
Sui personaggi posso dire solo una cosa (Luca): sono piatti come un foglio di carta. A parte gli esempi citati qui sopra da Deiv, il resto del cast si distingue per la sua opacità. I tre protagonisti principali finalmente interagiscono tra loro ma nessuno riesce a portare a casa “la prova attoriale della vita”. Anche i “ritorni eccellenti” non brillano: Lando appare bolso e messo nella vicenda un po’ a caso, Leia è morta (realmente e metaforicamente) e Luke ha una particina piccina picciò e non riesce a lasciare il segno.
Il problema che si portano dietro tutti e tre i film, secondo me (Deiv), è che diventano sempre più dei podcast e meno dei racconti visivi. I protagonisti hanno questo brutto vizio di ripetere verbalmente quello che sta accadendo a schermo o ricordarci le azioni che abbiamo visto letteralmente un attimo prima. Fateci caso, è un problema di tutti e tre i film. Ed è strano. Non è una cosa canonica di Star Wars, neanche un marchio stilistico dei registi. Secondo me è stata la Disney a insistere per descrivere tutto anche a voce, uccidendo ogni sentimento di immedesimazione e trasporto.
Ecco questa è la cosa che mi ha mandato (Luca) più in bestia in questo capitolo conclusivo. il continuo ribadire cose ovvie. Fortunatamente ho ancora un cervello discretamente funzionante e non ho alcun bisogno che un’azione mi venga descritta per filo e per segno sia visivamente che verbalmente. Il continuo spiegare, descrivere e raccontare quello che si è appena visto sullo schermo non fa altro che appesantire un film che già di per sé è ricco di difetti.
In conclusione
In tutto questo, come ho fatto (Deiv) a non uscire depresso e annoiato dal cinema? Beh, il segreto è negli spoiler. Avendo già capito la trama al 90% dai leaks, fattomene una ragione che sarebbe stata una scrittura molto pigra a portare avanti la storia, mi sono concentrato su quello che chiunque apprezza quando va a vedere un film di Fast’n’Furious (non la gnocca!): le scene d’azione e gli effetti speciali. Se volete lo stato dell’arte 3D e d’azione questo film ha un buon numero di scene belle da vedere (specialmente se estratte dal contesto) e da godersi staccando il cervello. I combattimenti con la spada laser sono degni, leggibili e apprezzabili, le astronavi hanno design accattivanti e alcuni inseguimenti stellari sono belli. Che poi non abbiano senso nella storia, chissene, dai ci sono film in cui fermano un Aerocargo in decollo con delle auto da strada, nessuno si è mai chiesto che copertoni usassero…
A mio parere (Luca), l’ultimo capitolo della saga di Star Wars non tocca gli abissi toccati nel precedente capitolo ma non riesce neppure a lasciare un ricordo duraturo (e positivo!) nella memoria dello spettatore. Detto in parole semplici: considero l’ultimo capitolo della saga di Star Wars come un prodotto superficiale, profondo come una pozzanghera di acqua sporca e che ama giocare con la nostalgia dello spettatore, senza però dire nulla di nuovo.
Episodio 9 è una gioia per gli occhi e per le orecchie… ma purtroppo nulla di più. Il prodotto è ben confezionato, curato nel dettaglio ma il “giocattolone” che pareva perfetto sembra essersi rotto in maniera (quasi) definitiva.
Da fans dei primi 6 episodi (si, anche di quelli brutti: I regret nothing) speriamo vivamente che la Disney metta Star Wars “in pausa” almeno per un paio di anni. Sappiamo benissimo che la mucca è ancora piena di latte da mungere ma questo ultimo capitolo ha forse dato il colpo di grazia a una saga che, di generazione in generazione, ha fatto sognare grandi e piccini.