Inizio questa recensione ammettendo di non portare a termine l’avventura. Se da una parte è un “mea culpa” dall’altra ho avuto un problema con l’installazione del gioco che arrivato a un certo punto mi ha corrotto i salvataggi e, da quel momento, ho perso la voglia di ricominciare l’avventura dall’inizio. Bando alle scuse, vediamo perché e percome vi consiglio comunque questa spassosissima avventura.

The Game (hai perso)

Il gioco è un GDR, un gioco di ruolo, di stampo classico: scelta della classe all’inizio con albero delle abilità fisso e specifico per classe, combattimenti a turni e dialoghi degni degli episodi più belli. Ma non abbiate paura, tutto è spiegato in un semplice tutorial, le azioni sono tutte a portata di click senza ammorbarci con complessi schemi di tasti: la cosa più difficile da fare è un “giochino” di bilanciamento per modulare la “puzzetta” che verrà esalata dal nostro alter-ego, ma dopo un minimo di pratica avremo dominato anche questa meccanica. Quindi mettetevi comodi, potrete godervi l’umorismo dei creatori di South Park con i vostri ritmi.

Combattimento a turni semplificato

Tra i vari oggetti sparsi nel mondo ci sono sia elementi per migliorare le armi e armature, ma anche spazzatura, vera e propria spazzatura che sarà utile solo per raccimolare qualche moneta in più. Se questa spazzatura all’inizio regala addirittura una speranza di crafting, dato che spesso troveremo oggetti elementari che sembrano fatti apposta per costruirsi armi e vestiario, in realtà non hanno alcun significato se non riempire l’inventario. Questa meccanica mi sembra un po’ piazzata a caso e forse l’idea di potersi creare gli oggetti è stata tagliata all’ultimo: tenendo conto che spesso troveremo oggetti ilari accostati ad oggetti tipici delle tasche di un bambino di 10 anni (sì, stuzzicadenti, pezzi di fazzoletti e dildos?) la meccanica perde velocemente di fascino.Mi fa pensare che avessero in mente una modalità che poi non è stato possibile implementare. Peccato.

Interazione con l’ambiente, alla maniera di South Park

Il gioco ricalca quindi le basi del GDR a turni anni 90 e combina elementi di avventure grafiche 2D con dei puzzle veramente elementari e rilassanti. Il bello di questo gioco è che puoi prenderlo seriamente, quindi cercando la build migliore per il personaggio, scelta della composizione di squadra perfetta e coordinazione tra gli attacchi, oppure puoi prenderlo alla leggera facendoti guidare dalle situazioni assurde e fuori di testa che si presentano davanti senza troppo preoccuparsi di statistiche varie.

Grafica e Disegni

La grafica è quella paciosa e coccolosa che ci ha abituato la serie, soprattutto nelle ultime stagioni: questo permette di avere un art-direction coi fiocchi in perfetto stile senza aggiungere elementi fuori contesto o sembrare un adattamento low budget. Inoltre le prestazioni sono ottime, anche se a volte si ha la sensazione che sia un po’ troppo pesantuccio per quello che effettivamente fa. Detto questo, la grafica bidimensionale tipica del cartone e un mondo a scorrimento di pannelli e quadri non permette errori, neanche per sbaglio.

Come la moda del momento suggerisce, abbiamo un open world 2D con edifici esplorabili e mappa abbastanza grande da favorire il fast travel, soprattutto da un certo punto in poi della storia. L’ambiente è particolarmente interattivo, son rimasto stupito. Anche alcune soluzioni ambientali sono originali e non lasciano nulla al caso: se c’è qualcosa di particolare o un’area che sembra “vuota” sarà raggiungibile e interessante in un altro momento della storia, per cui non demordete!

Scimmia: coinvolgimento assicurato?

Se amate la serie South Park e l’umorismo che la permea gradirete al 200% il trascorrere degli eventi in The Stick of Truth. Ogni scena è ricca di citazioni, ogni discorso trasuda cinismo e satira: aver visto la serie aiuta a cogliere tutte le citazioni ma secondo me, pure un novello potrebbe apprezzare le puttanate sparse in giro. Non voglio anticipare niente per non far perdere il gusto di scoprire i dettagli: ho riso, sinceramente e da solo nella mia stanzetta davanti al PC, HO RISO quando Cartman..eh voleevi?!

..piccole citazioni.. sparse qua e la..

Purtroppo questo è anche il limite del gioco: viverlo una volta poi non regala quella voglia di tornare indietro e ripercorrere le stesse situazioni. Il gioco non ha meccaniche chissà quanto complesse e il vero collante tra un pannello e l’altro, tra un combattimento e l’altro, sono le battute degli abitanti della cittadina. Sarà gusto personale, ma non riesco più a rivedere le puntate già viste di cui so già battute, colpi di scena e finali, mentre tutta la parte di gioco è davvero semplificata: ok le meccaniche GDR ma pure un gioco dei Pokemon (Blu e Rosso ve li ricordate?) ha meccaniche più complesse (e coinvolgenti).

Signore e signori: il Canada

Nella mia giocata ho cercato anche di essere il più completista possibile, cercando tutti i misteri e collezionabili della mappa di gioco ma non sono troppo difficili da scovare né il gioco rende particolarmente arduo il completamento delle missioni secondarie e primarie. Non è un gioco difficile da portare a termine e non è neanche questo l’obiettivo dello stesso. Sebbene l’impianto a storia lineare porta naturalmente verso la conclusione degli eventi, il vero obiettivo di questo gioco è divertire con il contenuto che con il gameplay.

oh no.. hanno ucciso Kenny! (?)

E questo non mi dispiace, anzi, trovo una certa maturità in un contenuto strutturato in questo modo. I giochi tecnici o da ripetere sono altri, questo se ne fa una risata delle meccaniche classiche ma in modo intelligente e mai cafone. Volgare sì, South Park senza le volgarità non sarebbe South Park, ma cafone mai.

A volte Jimmy si impallerà all’infinito nel tentativo di completare una frase, per fortuna il gioco ci permette di skippare (dopo comunque un certo numero di ripetizioni)

Quindi consiglio vivamente di provare South Park: The Stick of Truth, possibilmente in lingua originale, soprattutto se conoscete la serie e siete incuriositi dal mondo dei videogiochi. Il titolo, oltre ad essere piacevole da giocare, secondo me è una buona base di partenza per imparare concetti avanzati senza rimanere sovrastati da dinamiche complesse e statistiche che fanno invidia a problemi matematici.

A breve uscirà il secondo titolo, speriamo siano riusciti a mantenere lo stesso impatto, anche se sempliciotto, l’esperienza è stata memorabile e consigliata a tutti.

Valutazione
  • 80%
    GRAFICA - 80%
  • 60%
    GAMEPLAY - 60%
  • 90%
    SCIMMIA - 90%
77%

Riassunto

Gioco molto diverte e semplice con impatto grafico originale e curato. Consigliato ai fan della serie TV e a chi si voglia avvicinare ai video giochi. Difficoltà bassa ma meccaniche che ammiccano a quelle più avanzate senza diventare mai troppo complesso. Citazioni a non finire e storia ben fatta rendono l’esperienza piacevole, d’obbligo per i veri appassionati di South Park.