Overwatch, il nuovo gioco di Blizzard: sparatutto competitivo online a squadre basato sugli eroi. Metà di voi non avrà capito una mazza di questa definizione, metà ci starà già giocando. Qui arriva la difficoltà nello spiegare un titolo così complesso e allo stesso tempo dare un’opinione personale comprensibile a tutti, ma non potevo tirarmene indietro. Questa è la recensione di Overwatch, una recensione maturata in un anno di gioco, un anno di cambiamenti alle meccaniche di gioco, un anno di contenuti aggiuntivi e un anno di momenti di qualità online. Ma procediamo con ordine, cerchiamo di delineare cos’è Overwatch.

Abbiamo definito il gioco come spara – tutto, classe di videogiochi in cui bisogna sparare agli avversari a schermo. Il termine competitivo si riferisce al fatto che andremo a competere contro altre persone reali, online, e per questo la dinamica di competizione tra i giocatori è davvero alta. I giocatori si affrontano in squadre da 6 persone ciascuna e dovranno affrontare insieme un obiettivo a seconda della mappa: controllo di un’area, conquista di due aree, scorta di un carico, ibrida tra conquista e trasporto.

Le squadre si possono coordinare attraverso chat vocali o testuali, come anche una serie di comandi semplificati per inviare messaggi tipo “Ho bisogno di cure” o “Raggruppiamoci” istantaneamente. Se normalmente si hanno un personaggio anonimo o personalizzato e una serie di armi distribuite sulla mappa, in questo gioco avremo una schiera di eroi tra cui scegliere, ognuno con delle abilità peculiari che ne caratterizzano profondamente il gameplay: tranquilli, sono già suddivisi in categorie (attacco, difesa, tank e supporto) e il gioco ci suggerirà quali prendere nel caso la squadra risulti sbilanciata.

Ogni eroe, come avrete intuito, ha un ruolo e quindi un gameplay diverso da un altro: ogni eroe ha dei punti deboli e di forza per cui dovrebbe essere possibile costruire delle composizioni di squadra in grado di affrontare qualunque situazione e composizione avversaria, la scelta sta al giocatore come affrontare il nemico.

Statistiche sempre a portata di mano: premi TAB e hai una visuale di insieme di come stai andando e delle formazioni delle squadre, oltre a sapere chi è in vita e chi no.

Le modalità di gioco si distinguono principalmente in Partita Veloce, Classificata e Arcade: nella prima modalità affronteremo un’altra squadra casuale con il limite di un eroe per squadra, evitando la possibilità di impilare lo stesso eroe e creare un forte sbilanciamento. Nella modalità Classificata avremo la stessa regola ma il risultato delle partite sarà registrato e pubblicato attraverso un indice di prestazioni globale: in questo caso il gioco ci assocerà con persone del nostro stesso range di indice prestazionale in modo che le partite siano ben equilibrate e più impegnative. Quando vinceremo saliremo di classe, quando perderemo scaleremo verso il basso.

Nella modalità Arcade invece abbiamo la modalità “libera” con cui possiamo divertirci a creare composizioni di squadra completamente sbilanciate con multipli eroi in formazione, abbiamo la modalità “Rissa” in cui ci sono delle limitazioni particolari casuali, come eroi della stessa classe, e delle modalità 3v3 e 1v1 che possono dare soddisfazione a chi preferisce un confronto più intimo. A corredo abbiamo la possibilità di creare partite personalizzate, con amici, bot, o allenarci in un’area apposita così da avere un’idea delle meccaniche degli eroi prima di trovarci in battaglia. Se volessimo giocare con degli amici, possiamo creare delle formazioni fino a 6 persone con canale vocale dedicato e possibilità di coordinazione migliore.

halloween
“DLC” dell’evento di Halloween: skin dedicate e evento PVE personalizzato.

In aggiunta il gioco comprende una serie di oggetti collezionabili attraverso un sistema di scatole ricompensa: ogni tot partite saliremo di livello, un po’ un indice di quanto abbiamo giocato essendo legato più al numero di partite effettuate che all’effettiva bravura del giocatore, e sbloccheremo una di queste scatolette. All’interno saranno custodite posizioni, animazioni, skin per i nostri eroi preferiti. Queste scatole possono essere acquistate nel negozio interno con soldi reali mentre i singoli elementi possono essere anche sbloccati con la moneta del gioco.

Presentato il prodotto in modo abbastanza asettico vediamo qualche commento personale sul titolo:

Grafica

Quest’anno (2016) Blizzard ci fornisce un titolo senza compromessi, grafica un po’ fumettosa e plasticosa, ma ben delineata nel suo universo di giochi. I personaggi sono molto ben caratterizzati così da permetterne il riconoscimento anche solo dalla siluette del modello 3D, ciononostante le skin disponibili sono ricche di dettagli, utili sia per la storia del gioco (“la lore, ragazzi, la lore!”) che per dare carattere agli eroi. Come se non potesse bastare avere uno scimmione come personaggio, immaginatelo vestito da esploratore con dei baffoni e occhialetti, il tutto fornito direttamente dagli sviluppatori del gioco. Le mappe sono molto ben curate, sia in level-design che ambientazione: spesso sono esse stesse teatro dei corti animati o rappresentano un momento particolare della storia del mondo di gioco.

Piccola parentesi necessaria sul mondo di gioco e la storia: quando saremo nel gioco non avremo modo di approfondire le vicissitudini passate se non attraverso dei dialoghi spontanei tra gli eroi o osservando le mappe: buona parte di quello che si sa del contesto viene da media secondari, con pubblicazioni da parte di Blizzard a intervalli regolari, così da mantenere alta la fidelizzazione degli utenti anche durante un periodo lungo di tempo. Questi contenuti si compongono di fumetti, cartoline, corti animati e pubblicazioni sul blog ufficiale. Addirittura nell’estate/autunno 2016 hanno creato un ARG, Agumented Reality Game, in cui un personaggio pubblicato successivamente interagiva con i fan attraverso una serie di sfide online di hacking (tutto molto semplificato) e fughe di informazioni. Questo insieme di attività esterne al gioco stesso crea un sentimento di attaccamento all’opera che trascende il semplice “spararsi a squadre” e lega la comunità che si trova a speculare sui possibili aggiornamenti ed evoluzioni della storia. Fine parentesi.

oasi

Lo studio delle mappe, oltre ad essere basato su ambientazioni “reali”, si sviluppa in una direzione in modo da facilitare il giocatore a capire la situazione e come affrontarla. Se osserviamo con un minimo di occhio critico noteremo le posizioni vantaggiose per una difesa o per un attacco sul punto senza neanche sapere perfettamente la disposizione della mappa: le “vite” sono posizionate strategicamente, come anche le vie di fuga o di approccio sono evidenziate ma non per questo sminuisce il fattore di sfida e strategia del gioco.

L’implementazione tecnica è davvero ottima e sempre corretta con patch quasi settimanali: il motore grafico è scalabile come non mai, si può giocare sia su un’integrata del processore (con dei limiti in risoluzione e frames) che su una delle ultime uscite mantenendo un’aspetto estetico piacevole. Sottolineo che grazie a questo titolo si impara ad apprezzare la strumentazione da “Gaming” buona: un buon mouse è d’obbligo, una tastiera meccanica apprezzabile e si iniziano ad apprezzare i vantaggi di uno schermo a 144hz rispetto ai 60 canonici. Rimanendo sul tecnico, la chat vocale fornita da Blizzard è competitivamente ai livelli di Discord, più semplice di TeamSpeak e spanne sopra alle conferenze su Skype, ma è una funzionalità che è stata sviluppata dopo, molto apprezzata dalla comunità.

Gameplay

Dopo un’introduzione del genere, parlare del gameplay potrebbe sembrare superfluo, ma forse non è parlare del gameplay esso stesso il gameplay? Il gioco è impostato come uno sparatutto in prima persona con pochi tasti ma buoni e sottolineo il “ma buoni”. Se in titoli passati e presenti su PC ci si trovava a dover configurare i tasti per avere una posizione migliore e non doversi far venire una tendinite per lanciare una granata, in questo gioco i tasti fondamentali sono posizionati sulla E, Q, Shift e TAB (oltre a WASD e Spazio).

Tutti gli eroi hanno le abilità mappate su questi tasti, con l’abilità più “veloce” in termini di cooldown sulla E, la seconda sullo Shift e quindi leggermente più difficile da raggiungere, sul TAB il riassunto dei punteggi e formazione squadre e sulla Q la “ultimate”, la mossa finale. Questa mossa particolare è una “trollata” che aggiunge un fattore di sfida e strategia: ogni eroe ha una ultimate specifica che varia da uno scudo enorme temporaneo, una pioggia di missili, un aimbot temporaneo, un wall-hack e così via. L’utilizzo in combo di queste mosse spinge la squadra a collaborare per poter spazzare in un colpo solo la squadra avversaria e avere un momento di vantaggio temporaneo. Questa mossa si recupera col tempo e con i colpi inferti alla squadra avversaria. Se vi parlo di un eroe che è un enorme mitragliatore a ripetizione, o di un altro che può tornare indietro nel tempo, un altro che resuscita i compagni di squadra morti, penserete subito che il gioco è chiaramente sbilanciato e lo è.

Ogni eroe ha una schermata in cui sono spiegate le meccaniche e gli attacchi principali, oltre a un grado di difficoltà: iniziare con quelli a una stella è un buon passo per divertirsi fin da subito

Lo sbilanciamento, se è sempre stato un problema per i giochi competitivi, in questo caso lo sfruttano come motore portante del gioco. Ogni eroe è sbilanciato nelle sue caratteristiche personali. Ogni mossa è un’abilità che in molti giochi definiremmo troppo potente da avere costantemente disponibile, ma il fattore squadra e “counter-pick” permettono ai giocatori di decidere quanto bilanciatamente giocare contro i nemici. Sta alla squadra bilanciarsi, in base anche alle proprie abilità e alle scelte fatte dagli avversari, e scegliere gli eroi migliori per la partita. In questo modo, vedete subito come il fattore di “abilità” nello sparare è bilanciato dalla forte componente strategica della coordinazione di squadra e scelta degli eroi (cosa fortemente sottovalutata, ancora..), rendendo anche le competizioni tra i “PRO” non un semplice insta-kill ma strategia di squadra, coordinazione e adattamento alla situazione.

Scimmia

Cos’altro devo dire per farvi salire la scimmia di quello che si propone essere il videogioco definitivo online competitivo? C’è la strategia, ci sono i livelli studiati da dio, ci sono tutte le possibili modalità di gioco e una storia che è apprezzabile fuori e dentro il gioco. Non bisogna avere paura di DLC, gli sviluppatori sono stati chiari che avrebbero rilasciato contenuti gratuiti per i prossimi anni, e durante quest’anno sono stati molto seri con bollettini mensili correlati alle patch più importanti. Hanno bilanciato eroi che non sembravano funzionare e modalità “traballanti” in quanto divertimento, davvero un comportamento professionale. I loro piani sono quelli di continuare per anni e alla Blizzard sanno farlo (vedete WoW che ha superato i dieci anni di Online).

valutazioni
A fine partita, un sistema di valutazione a medaglie ci farà capire il nostro impatto sulle prestazioni di squadra, molto utile per capire se si ha giocato bene

Il gioco fa salire la scimmia anche dentro il gioco: il sistema di MatchMacking cerca di posizionarti con persone del tuo livello e bilanciare il numero di sconfitte/vittorie in modo da non avere un’esperienza frustrante di gioco. Dopo la prima settimana comincerete a sentire la necessità e il piacere di giocare in squadra con degli amici, le serate in voice chat saranno un po’ come delle uscite al pub ma con persone che non potete fisicamente vedere. Abbandonerete le partite da solo, apprezzerete il piacere di coordinarvi, costruire delle squadre che abbiano senso secondo le abilità degli amici e di progredire come un team nelle partite classificate. Dopo qualche mese, scoprirete che non saprete come affrontare le mappe se manca uno dei vostri compagni soliti, chi ricoprirà quel ruolo? Sarà affidabile lo sconosciuto online? Le variazioni mensili danno freschezza e gli eventi speciali regalano qualche momento di risata in nuove modalità sperimentali gratuite, ciò non toglie che vi dedicherete principalmente alla modalità competitiva e partite veloci giusto per rilassarvi e testare nuove strategie. Sono usciti 2 eroi, due mappe, 2 modalità, tre eventi con modalità uniche di gioco e non un DLC a pagamento per tutto questo materiale.

Overwatch è più di un semplice gioco, è un ecosistema mediatico ed è curato. Non so quando vi siete fatti prendere bene l’ultima volta da un titolo e poi è finita tristemente in pochi mesi o con le versioni successive (Ubisoft stiamo tutti pensando a te), ma in questa occasione non sta succedendo e sembra promettere bene.

Conclusione (?)

C’è un motivo per cui questo gioco è già entrato negli e-sport competitivi internazionali e si sta pensando di creare dei club sportivi, scimmiottando quelli calcistici, con sponsorizzazioni importanti: il gioco piace ed è divertente. Diverte giocarlo ma anche seguirlo. Più si impara a giocarlo e più porta soddisfazione seguirlo, più lo si segue più vien voglia di giocarlo, più lo giochi e sembra già un circolo vizioso, viziante.. un passatempo da fare e discuterne la sera davanti ad una birra con gli amici.
Blizzard porta a casa un signor titolo, Game Of The Year 2016 meritato e meritabile per i prossimi anni se continua con questo trend. Lo consiglio, lo consigliamo, servito a temperatura ambiente, con moderazione e voglia di divertirsi in squadra. Se state pensando a un buon titolo in cui investire davvero due soldi in più che un saldo stagionale, questo è il titolo che state cercando.

nuovi eroi in arrivo?

Sebbene la recensione sia più che positiva non posso mancare di aggiungere una piccola postilla sulla situazione attuale, tra comunità e “presabbene”. Il gioco è molto competitivo e ci si sente quasi obbligati a impegnarsi per ottenere dei risultati che, alla fine della fiera, non significano niente se non un numero sulla propria abilità ma può dare frustrazione e tensione. Il segreto per viversi bene il gioco è capire che in realtà il sistema tende a metterti contro (e con) gente del proprio livello di abilità e il sistema funziona. Siamo ancora alla terza stagione competitiva con il terzo cambio di regole per perfezionare l’algoritmo: la prima è stata stracciata, la seconda era troppo “buonista” e questa sembra essere più bilanciata, il bello è che migliorerà sempre la situazione. Gli sviluppatori non hanno intenzione di abbandonare il progetto e ogni stagione affineranno gli algoritmi, l’unica cosa che non possono migliorare, come Blizzard, sono i giocatori e qui forse siamo noi che dovremmo fare un passettino indietro e capire come migliorare per migliorare l’esperienza a tutti. Giocate per giocare, che a fare gli atleti ci pensano i professionisti.

Valutazione
  • 90%
    GAMEPLAY - 90%
  • 95%
    SCIMMIA - 95%
  • 85%
    GRAFICA - 85%
90%

Riassunto

Un gioco con delle meccaniche rodate, che funzionano e perfettamente “sbilanciato”. Diverte, mette voglia di giocarci ed è ben realizzato. Non ci sono motivi per valutare negativamente un buon prodotto e il voto è totalmente meritato. Good job Blizzard! Fate attenzione perchè può portare dipendenza!