In arrivo questa primavera Ghost In The Shell, un film derivato da un manga (e poi anime): un fumetto trasposto in un live action senza compromessi. Sebbene potrebbero bastare queste parole per creare della sana “scimmia” in qualunque nerd come noi, voglio cercare di darvi due tre dritte per coltivare la VOSTRA scimmietta che ancora non è stata svegliata…
Partiamo dal trailer:
Siamo in un Giappone futuristico, in cui non si riesce a distinguere bene tra esseri in carne ed ossa e cyborg: la tecnologia è tale che l’entità che guida il corpo di metallo è derivata da un “ghost”, una coscienza reale o artificiale che può essere violata. Il futuro rappresentato è una distopia dell’ingegneria biomedica portata all’estremo con impianti visivi, motori, dissuasori visivi e chi più ne ha più ne metta: l’azione c’è e non rimpiangerete Matrix.
Molti di voi penseranno: “Ma Deiv, BladeRunner! Ma è un Film derivato da un Anime, non ha la stessa potenza!” e sarei d’accordo con voi, ma in questo caso farei un’eccezione.
Blade Runner like?
Sarebbe davvero un male avere un titolo simile a Blade Runner? Io penso di no. Il rapporto Umano – Macchina è sempre più attuale, con le Deep Neural Network in grado di distinguere tutti gli oggetti in un film, riflettere sul limite tra l’essere macchina e l’essere uomo fa solo bene. Blade Runner ti lasciava col dubbio di aver capito davvero chi fosse un androide e chi un umano, qui ti la storia è come dire rivoltata: quand’è che siamo certi di essere umani, o di non esserlo?
L’autore originale della serie, Masamune Shirow, si è chiaramente ispirato al film di Ridley Scott e prenderei le ambientazioni le atmosfere come un degno tributo a quell’opera, o al Cyber Punk in generale. In fondo sono tutti figli della stessa madre…
Live Action: basta alle brutte esperienze?
Sappiamo tutti che gli adattamenti da formato disegnato a film spesso si sono tradotte in vere e proprie ciofeche senza rispetto per l’opera originale o per i fan, target di queste opere commerciali. Ricordiamo le varie incarnazioni di “Dragonball” e vorremmo dimenticare anche le derivazioni dal mondo dei videogiochi che spesso non hanno saputo dare giustizia all’originale.
Ma in questo caso, vi chiederei di fare un “salto della fede” e guardare bene il trailer. Il cast mi sembra ben scelto (ci son state delle polemiche per la scelta di Scarlett Johansson) e capace di interpretare le parti richieste: la nostra amata BlackWidow secondo me è perfetta nonostante non sia asiatica come la protagonista originale, potrebbe aiutare per far uscire il film dal ghetto dei fan del manga.
Gli effetti speciali sono da urlo, senza esagerazioni ma precisi. L’atmosfera sembra essere quella del primo film animato, con scorci del degrado tecnologico e una malinconia di fondo di un mondo artificiale in tutto, pure nell’anima.
Come si può notare dal video qui sopra, c’è una certa cura e ricercatezza nel cercare di riprodurre le stesse sensazioni e scene del film di animazione originale su cui si basa la storia principale. Notevole, notevole davvero.
Non siete ancora abbastanza scimmiati?
Tolta l’azione, tolti gli effetti speciali e tolta la gnocca, il film può ancora regalare emozioni con la profondità della tematica trattata. In un mondo in cui tutti sono mezze macchine e mezzi robot, chi è ancora umano? cosa vuol dire essere umano? Senza i nostri ricordi perdiamo la nostra umanità?
La protagonista si troverà ad affrontare il problema della presa di coscienza sulla sua propria natura, fisica e spirituale. Se rimangono abbastanza fedeli alle modalità di narrazione dell’ anime, non tutte le risposte sono scontate, sebbene sembra che il trailer spoileri abbastanza. La fantascienza di base è classica, storica, ma sempre piacevole.
I trailer quindi promettono: azione in quantità e fatta bene, effetti digitali di prim’ordine, colonna sonora epica e setting futuristico degenerato. Appassionati d’azione, non resterete insoddisfatti, appassionati di Marvel Movies troverete pane per i vostri denti, appassionati di fantascienza che ve lo devo dire a fa?
Il film promette bene, molto bene e vogliamo vederlo appena possibile. Se voleste approfondire vi consiglio di guardarvi i film, il primo del 1995 potrebbe portare spoilers sulla trama ma vi inserisce sul sentiero giusto per apprezzare al meglio la pellicola.
Chissà che nel futuro non pensino anche ad un adattamento di Akira?
Monkey's Factor
Riassunto
Un film che promette bene e sembra rispettare l’opera da cui è tratto. Sembra possa essere apprezzato da tutti e facilmente condivisibile nel mondo di oggi restando nel mondo “nerd”. Ispira parecchio bene, speriamo non ci deluda! Dove si prenotano i biglietti per il 31 marzo?