Ah, le festività natalizie: cene e pranzi con i parenti e gli amici, addobbi da appendere al balcone, regali da scartare e… un ottimo horror a tema! Better Watch Out è una pellicola del 2016 diretta da Chris Peckover, già noto agli amanti dell’horror per il suo Undocumented (2010).
Ambientato in un’anonima cittadina america, la pellicola racconta le peripezie della giovane babysitter Ashley che, nel corso delle vacanze di Natale, viene chiamata dalla famiglia Lerner per occuparsi del loro figlio Luke.
A pochi minuti dal suo arrivo, la ragazza sarà trascinata in un incubo senza fine: un misterioso assalitore senza volto, infatti, inizia a tormentare i due adolescenti che, insieme all’amico Garrett, dovranno ben presto sfuggire alle grinfie del loro carnefice…
Sovvertire la banalità
Questa, in sintesi, è la storia raccontata nella prima parte della vicenda. Dopo mezz’ora, infatti, la pellicola prende una piega alquanto inaspettata… che però in questa sede non possiamo assolutamente rivelare. Better Watch Out è infatti uno di quei rari film che andrebbero visti a scatola chiusa, senza neppure vedere trailer o immagini promozionali. Il motivo è presto detto: la sceneggiatura scritta dal regista e da Zack Kahn è un piccolo meccanismo a orologeria.
Lo spettatore, dopo essersi sorbito una storia apparentemente trita e ritrita, sarà piacevolmente sorpreso da come la vicenda sarà totalmente (e volutamente) sovvertita e stravolta. L’unica cosa che rimarrà intatta, nel corso della trama, sarà il perenne senso di disagio e terrore che aleggia nella casa dei Lerner.
Il contrasto tra l’ovattata atmosfera natalizia – fatta di neve, addobbi scintillanti e canzoni smielate – e il sangue che scorrerà nell’abitazione non può lasciare indifferenti e il crescendo di follia che accompagnerà le vicende del nostro trio, coadiuvato da due personaggi secondari molto ben caratterizzati, terrà incollati alla sedia dal primo all’ultimo minuto.
Uno dei punti forti della pellicola, a mio avviso, è proprio quello di sovvertire ogni tipo di banalità. Partendo da un set di regole tipiche dell’home invasion horror (un assalitore misterioso, una casa da cui è impossibile scappare, la ricerca di armi improvvisate con cui difendersi…), gli sceneggiatori si divertono a testare la pazienza dello spettatore che, il più delle volte, si ritroverà totalmente spiazzato da come verrà gestita l’intera vicenda.
Se siete alla ricerca di un film pieno di cliché e di sangue un tanto al kilo, Better Watch Out non fa al caso vostro. Al contrario, se volete un prodotto ben congegnato e scritto, in grado di testare i vostri limiti (e pregiudizi), allora troverete pane per i vostri denti.
I due atti che compongono la parte terminale della pellicola, infine, sono un susseguirsi di piccole (e grandi) trovate, condite da una sana dose di intelligente ironia. Si possono cogliere alcuni evidenti rimandi e citazioni a un certo cinema horror del passato che vengono utilizzati in modo sorprendentemente innovativo e non banale. Il finale, pur nella sua classicità, riesce nell’ardua impresa di dare una chiusura “di senso” all’intera pellicola… almeno fino alla comparsa di una piccola scena dei titoli di coda che, pur non aprendo le porte a un sequel (per fortuna!), si caratterizza per essere nuovamente spiazzante e ricca di implicazioni.
Interno con maniaco
Oltre a una sceneggiatura “di ferro”, Better Watch Out appare ben diretto e recitato. L’intera vicenda si dipana in un unico ambiente interno che, grazie a una fotografia pulita e senza sbavature, viene reso scintillante e allo stesso tempo ostile e ricco di piccole e grandi insidie. All’interno di questo setting si muovono i tre personaggi principali, tutti ottimamente caratterizzati. Il tratto distintivo che accomuna i protagonisti è quello del mentire: Luke, Garrett e Ashley non sono quello che dicono di essere e – chi più, chi meno – nascondono piccoli scheletri dentro l’armadio. Un plauso particolare va a Olivia DeJonge e Levi Miller, la cui recitazione non appare mai forzata neppure nei momenti più concitati e frenetici dell’opera.
Per quanto concerne gli effetti speciali, il film sceglie di rappresentare i vari spargimenti di sangue in modo poco spettacolare ma, al contempo, molto realistico. I momenti gore della pellicola si contano sulle dita di una mano e, seppur pochi, riusciranno a mettere i brividi alla maggior parte degli spettatori.
Nulla da segnalare, infine, per quanto riguarda la colonna sonora che pur scarna riesce a fare ottimamente il suo dovere.
In conclusione
Better Watch Out è una gemma rara, un horror capace di stupire, intrigare e strappare una sana risata anche agli spettatori più esigenti. Grazie a una sceneggiatura “di ferro”, piena di ritmo e continui capovolgimenti di fronte, la pellicola appare solida, ben diretta e recitata in modo convincente.
Se cercate un modo inusuale per passare le feste natalizie, la pellicola è quello che fa per voi. Fatevi un piccolo favore: evitate assolutamente ogni tipo di spoiler e tuffatevi a occhi chiusi nella pellicola… Non ve ne pentirete, ve lo posso assicurare!
In conclusione
Riassunto
Better Watch Out è una piccola e inaspettata sorpresa. Sorretta da una sceneggiatura di qualità e da attori perfettamente calati nelle loro parti, la pellicola terrà incollati alla poltrona anche gli spettatori più esigenti.
Caldamente consigliato non solo agli amanti dell’horror ma anche a coloro che cercano un film nel quale gore, ironia e tensione si fondono quasi alla perfezione.