Son passati molti mesi dall’ultima pubblicazione e il blog è abbandonato a sè stesso, dove le recensioni promesse e le anteprime rimangono addormentate tra le bozze di questo cms. Il mondo dell’intrattenimento digitale non si ferma ma sembra che noi ci siamo presi una pausa non preventivata in questo autunno 2018. Non abbiamo una meta precisa per il prossimo avvenire ma non manca la nostra voglia di esprimere pareri e consigliarvi nuovi e vecchi titoli dimenticati. In questo editoriale malinconico vi raccontiamo un poco di quello che ci succede e come vorremmo proseguire con questo progetto. Se sembra un modo per mettere in chiaro con voi lettori le nostre intenzioni, in realtà ha un fattore catarchico anche per noi. Zobaczycie…

from Poland with love (Deiv)

Quando mi metto a guardare il lavoro degli ultimi due anni, considerato il tempo che abbiamo investito in elaborare in forma scritta i nostri pensieri e valutazioni di fumetti, film, videogiochi ed eventi, mi trovo sempre con una sensazione di soddisfazione mista all’ “avrei potuto far di più”. Nell’ultimo anno ho provato sempre più difficoltà nel terminare i giochi che iniziavo, senza parlare del sedermi un attimo a riflettere su quello che sentivo. Il lavoro e la vita in un posto nuovo hanno rotto il mio ritmo abituale con conseguenze positive in generale, un po’ meno per il blog.

Nonostante tutto, qualche recensione è uscita ma niente di particolarmente profondo o di titoli veramente interessanti. Ho iniziato varie esperienze di cui mi son prefissato di scriverne qualche pezzo ma non le ho spolpate ancora per bene, né finite nella loro interezza. C’è Zelda che mi guarda con un fare: “Quando intendi terminare le sofferenze di Hirule e salvarmi?” e Geralt che si é fermato alla prima locanda del terzo capitolo senza capire se fosse stato meglio prendere direttamente casa in quel villaggio sfigato.

Prima o poi le donzelle finiscono e anche il Lupo Bianco deve farsene una ragione…

Non vuol dire che abbia abbandonato del tutto la mia passione principale. Seguo assiduamente l’andamento del mercato e ho trovato pure qualcuno con cui parlarne al lavoro. Alla fine, la nostra generazione non può essere passata totalmente all’oscuro di PlayStation e Gameboy, qualcuno con cui parlare di videogiochi c’è sempre. Ho trovato anche gente infognata nel mondo delle tastiere meccaniche e vi dirò, con un brividino, sto scrivendo questo pezzo pulsando sui teneri Kalih brown della mia nuova klawiatura.

Nel passaggio a una vita con la mia futura moglie e con un impegno intenso e regolare che occupa la maggior parte delle mie giornate, il tempo per dedicarsi a un singolo gioco che dedicavo un tempo è cambiato. Ultimamente giro (a la round robin come si dice nell’ambiente) tra i titoli installati sul pc e gioco, un oretta qua, un oretta la, senza andare a fondo su un titolo preciso e concludendolo.

Sembrerebbe che quindi il ruolo di questo blog possa essere concluso per il sottoscritto ma non è vero. Ci tengo a sottolineare che è sempre importante per me avere uno spazio in cui poter, anche solo in potenza, mettere giù le mie idee e pensieri e il formato con cui abbiamo impostato questo sito sono ancora ideali per i miei bisogni.

Lo spettro del backlog… sempre

use the force Luke

Per quanto mi riguarda (Luca), mi trovo in una situazione simile ma allo stesso tempo diversa da quella del buon Deiv. Continuo a trovare tempo per giocare a titoli indie e “di nicchia” soprattutto nel corso dei weekend che, di norma, considero come un periodo di “stacco” e svago dagli affanni che mi affliggono nel quotidiano.

Pur avendo terminato diverse avventure, non riesco a trovare né il tempo, né il modo di buttare giù due righe per esternare le mie opinioni e i miei sentimenti in merito. Mi trovo forse in una fase, per così dire, molto “intimista” della mia vita. Il gioco (e soprattutto il videoludo) è ormai diventato un passatempo totalmente single player e, come quando si beve un vino pregiato o un alcolico “di classe”, preferisco assaporarlo con calma, lasciandomi tutto il tempo necessario per soffrire, gioire e entrare in totale sintonia con il personaggio che, di volta in volta, mi trovo a interpretare.

Allo stesso tempo mi sono buttato – con alterne fortune – nel mondo del retrogaming, passione che mi accompagna fin dagli anni giovanili. Cercando il più possibile di non indossare i maledetti “occhiali della nostalgia”, trovo ogni tanto il tempo di rigiocare alcuni capolavori più o meno noti. Con la maturità e l’avanzare degli anni, il retrogaming è diventato un sano antidoto al “logorio della scena moderna” (paracit.) fatta di censure, polemiche che nascono e muoiono nello spazio di un mattino e la sensazione, almeno da parte mia, che il gaming sia diventato – volente o nolente – un serious business in cui, oltre al denaro sonante, occorre spendere passioni ed energie che, francamente, vorrei riporre in altri progetti.

Red Dead R..evolver (2?)

No, non sono diventato un vecchio arido e inacidito. Con molta probabilità ho solo deciso di guardare il gaming – con tutti i suoi annessi e connessi – in modo meno filosofico e più realista: è un sano passatempo in grado di regalarti ore liete… ma non molto di più. Questo cambio di prospettiva è stato forse anche il motivo che mi ha spinto a essere meno produttivo sul blog. Gli stimoli non mancano, la carne al fuoco è sempre tanta… ma per ora non trovo veramente nulla che generi in me quell’hype necessario a buttar giù due righe, due pensieri, due opinioni…

…is this the end?

Concludendo, i cambiamenti nella vita portano a situazioni inattese e imprevedibili. Due anni fa, non avremmo immaginato di poter produrre una tale moltitudine di articoli originali. In questa fase delle nostre vite abbiamo trovato un rallentamento, una fase che non ci ha dato le forze e i contenuti per produrne di altri. Probabilmente abbiamo sgonfiato in parte il bisogno che ci ha spinto ad aprire il blog ma senza eliminarlo nella sua interezza.

Arriveranno tempi migliori, ma nel caso ci volesse più tempo, arrivederci e grazie per tutto il pesce.