In this world we are so caught up in our own heads, it’s easy to lose sight of what’s real

Con queste parole si apre il trailer dedicato alla terza stagione della serie Black Mirror. Ideata e prodotta da Charlie Broker, la serie è stata mandata in onda per due stagioni (2011 e 2013) da Channel 4, una delle emittenti pubbliche britanniche più interessanti e innovative degli ultimi anni. Dopo varie vicissitudini, nel 2015 Netflix ha acquistato i diritti della serie, annunciando una nuova stagione composta da un totale di sei episodi che saranno visibili a partire dal 21 di Ottobre.

La serie, per chi non lo sapesse, è costituita da storie slegate tra loro in cui si prende in esame il sempre più complesso (e a volte distruttivo) rapporto tra l’essere umano e la tecnologia, in tutte le sue forme. Analizzando il trailer si possono notare che, nel solco della tradizione, anche in questa terza serie Broker tornerà a parlare del nostro rapporto con i social media (Nosedive), con gli incontri online (Shut up and Dance) e con il rapido avanzamento tecnologico che, lentamente, ci sta trasformando in ibridi sempre più “robotizzati” (Playtest).

Molto interessanti appaiono anche San Junipero – ambientato (apparentemente) nella California degli anni Ottanta – e Men against Fire, una vicenda ambientata “in un futuro non molto lontano” in cui due soldati dovranno vedersela contro una feroce banda di esseri mutanti.

Aspettative..

Pur durando appena due minuti, il video mi hanno lasciato solo sensazioni positive (e un sano retrogusto dolce e amaro, tipico della serie): nella loro voluta diversità ed eterogeneità, i sei episodi appaiono essere solidi, ben scritti e ben recitati. Speriamo di provare lo stesso senso di meraviglioso smarrimento e disagio già mirabilmente presente nelle due serie precedenti e, come ci ricorda il trailer in chiusura, augurarci che per Black Mirror

The Future is Bright

  • Monkey's Factor
4.5

In chiusura

Nutro molte aspettative nei confronti di questa nuova serie. Il passaggio a Netflix non sembra, a prima vista, aver snaturato o cambiato l’anima della serie: un viaggio fuori e dentro l’uso (e l’abuso) delle nuove tecnologie, la loro pervasività e il loro impatto con l’essere umano, le sue emozioni e il suo intimo essere.