La grafica nei videogiochi è uno degli aspetti che ne caratterizzano l’estetica. Come nel cinema l’uso di una luce differente, una pellicola particolare e una correzione colore scelta per trasportare lo spettatore nella situazione, nel videogame la grafica rappresenta una scelta di direzione artistica mista alle tecnologie disponibili per lo sviluppo.

Rendering

Storicamente e tecnologicamente la grafica si evolve costantemente verso una direzione che è l’ottenere il miglior rendering in tempo reale alle massime prestazioni. Se all’inizio degli anni 80′ ci si poteva permettere pochi pixel di un colore che si muovono a schermo, dal 2000 in poi la sfida al raggiungere una rappresentazione fotorealistica non è sembrata più tanto un’impresa impossibile. Se nel campo del cinema la CGI ha raggiunto già il fotorealismo, grazie al fatto che il prodotto cinematografico storicamente si basa sullo scorrere di 23 frame al secondo e tempi di rendering di varie settimane, nel campo dei videogiochi è più difficile in quanto bisogna ottenere lo stesso risultato in tempo reale, dalle 30 alle 60 volte al secondo.

foto o rendering?
foto o rendering?

Ma mentre nell’industria del cinema si è sempre cercato di integrare con effetti digitali dove la realtà mancava o non si pensava potessa fare abbastanza bene (vedi i failure di Alien3 o lo Yoda nella nuova trilogia di Star Wars), nel campo dei videogiochi si è deciso spesso di accettare il limite tecnologico del tempo ed elaborarlo artisticamente creando perle a 8-bit o studiando tecniche che il vecchio cinema usava per sopperire al limite fisico della natura. In questo caso penso che il mondo dei videogame ha saputo imparare dal cinema più che il cinema dal mondo dei videogame (o comunque da quello che poteva offrire la computer graphics). Il prodotto videogioco è tuttuno con l’impostazione grafica che gli si dà. Se la grafica è buggata, incerta, imprecisa, elementi riciclati dai set standard degli editor 3D, poca cura dei dettagli non invoglia di sicuro a giocarci, anche avesse il migliore gameplay del mondo, anzi spesso ciò inficia l’essenza stessa del gioco (vedi “Lego” e qualunque clone di bassa qualità).

Link a video comparazione
“this is not the puppet you were looking for” (video confronto in link dell’immagine)

La grafica quindi non è semplicemente un elemento tecnico (poligoni a schermo, frame per secondo, filtri) ma è anche un elemento artistico con cui caratterizzare il prodotto videoludico. Quando cerco di valutare un videogioco per la sua grafica cerco di capire gli aspetti che ne rappresentano la caratteristica di quel videogioco: i giochi 8bit a scorrimento orizzontale non sono chissà quale tecnica di modellazione 3D o filtri HDR ma possono avere una direzione artistica dietro che ne fanno salire il valore rendendoli più interessanti di altri concorrenti con una grafica 3D fotorealistica ma senza contenuto. Se non si sta attenti ad avere una coerenza tra gioco e grafica si perde parte della magia che tiene il giocatore attaccato allo schermo. Puoi giustificare con il gioco le scelte grafiche, andando a capire il perchè di determinati disegni/modelli, colori, approfondendo il gioco in se, ma non puoi giustificare con la grafica il modello di gioco: se il gioco non piace, la storia non prende, non c’è una buona interazione, puoi avere la grafica più bella del mondo ma difficilmente sarà apprezzato come videogioco.

Un esempio pratico: RUST. Sulla scia di Minecraft son nati una serie di cloni in tutte le salse di quello che è stato il primo successo di openworld sandbox survival. Rust non è nulla di diverso da Minecraft, devi craftarti (costruire in vecchio italiano) i tools (gli attrezzi, lo so son ridondante) per poi sopravvivere la notte e magari costruirti una casa. Nel server vi sono altri giocatori che fanno la stessa cosa e, nella maggior parte dei casi, tendono a eliminarti o distruggere le tue creazioni. La differenza con minecraft è che non ha un comparto artistico ben definito che limita il gioco a un cerca e uccidi il prossimo con armi improvvisate. Non vi sono mob caratteristici e l’ambientazione, seppur tendente al fotorealismo ma con svariati bug e dispendio di risorse incredibili per poter girare decentemente, non è niente di che: né innovativo, né particolarmente originale. Minecraft non ha il miglior motore grafico di sempre, anzi per semplificare il tutto usa texture a 8bit e cubi (che negli ultimi tempi li chiamano voxel: pixel volumetrici) per rappresentare le strutture del mondo: un’impostazione di questo tipo caratterizza fortemente l’impianto artistico del mondo che risulta una caricatura cubica di quello reale facendone salire il valore artistico del titolo. Se penso a un mondo a cubetti (nonostante i vari cloni successiv) penserò sempre a Minecraft.

grafica a cubetti

Un videogioco con una buona grafica vuol dire prima di tutto che c’è stato dietro uno studio su come dovrà apparire il gioco sugli schermi degli utenti. Un gioco che ricicla assets, modelli predefiniti o modelli interni, per pigrizia del direttore artistico del progetto non porta solitamente ad avere una buona risposta da parte del pubblico. Ci son casi in cui intenzionalmente non si correggono bug, si mantengono glitch e le compenetrazioni di poligoni sono alla norma del giorno, ma se riesci ad avere successo o sei un titolo importante (vedi i Dark Souls) o sei un titolo “trash” (Goat Simulator in primis)

Goat Simulator sta ai videogiochi come il Cinepanettone sta al Cinema?
Goat Simulator sta ai videogiochi come il Cinepanettone sta al Cinema?

Tutto questo pippozzo per? Dato che sto cominciando a scrivere delle recensioni di videogiochi ci tengo spiegare il mio punto di vista su quello che ritengo siano i parametri attraverso i quali li giudico. La grafica non è semplicemente tecnologia ma anche arte, studio, scelte difficili. In quali giochi ha senso una grafica fotorealistica e in quali una grafica plausibile? Le grafiche a 8 bit giustificano un valore in più al titolo? Non ho una risposta universale a queste domande ma premierò e consiglierò quei titoli in cui ritengo vi sia stato dietro una cura particolare vero questo parametro perchè fondamentale in un medium in cui lo stesso nome contiene la parola “video”. Un gioco che trascuri il comparto grafico rimarrà più vicino a un gioco che a un videogioco.