La rete non può far a meno di una nuova serie del creatore di Simpsons e Futurama. Tutti ricordano i Doh! del papà più medio d’america e le battute gratuite di Bender (che ti offender) perfettamente localizzate da una fantastica traduzione in Italiano, ma alquanto divertenti anche in lingua originale. Dopo una serie di tentativi con l’epoca attuale e qualche film di dubbio gusto, Matt Groening ci riprova col Medioevo. Da poco è uscita la prima parte della prima stagione di Disenchantment, disincanto, ambientata in un’epoca dove misticismo si unisce a cruda e volgare realtà del tempo. Sarà in grado di soddisfare i gusti di chi ha amato le precedenti fatiche del Matt nazionale americano?

…se mi perdo dentro questo disincanto…

La serie parla della principessa Thiabean, chiamata pucciosamente Beanteenager che non vuole seguire le orme e le regole. Misteriosamente dei nemici lontani del regno le attaccano un demone, dalla forma di gatto, per indurla a rompere ulteriormente il legame con la famiglia. Invece lei ci stringe amicizia e lo prende come fratello maggiore. In aggiunta abbiamo la spalla comica, l’elfo chiamato Elfo che lascia il suo mondo perfetto e dolcicoso per intraprendere un’avventura, con uno sguardo e fare innocente.

Quindi abbiamo tre personaggi chiave con dei ruoli ben definiti:

  • Bean la ragazzotta che deve scoprire ancora il suo mondo
  • Luci, il demone diavolo ombra who does not give a fuck
  • Elfo, la spalla comica

I tre vivono peripezie che descrivono la vita del tempo con un pizzico di magia e tanta crudeltà gratuita. E naturalmente le problematiche di una ragazza regale cresciuta senza grandi limiti che poi si scoprirà essere…

Basta parlare di storia ed elementi spoilerosi, siamo qui per vedere cosa mi ha fatto sorridere e cosa storcere il naso. Non voglio dire che la serie non funziona ma ci sono vari elementi che mi hanno lasciato perplesso e annoiato. Prima di tutto la comicità dello spettacolo:

Lo Zero Comico (?)

Essendo una serie di Matt ci si può solo aspettare una caricatura della società moderna con una veste diversa. Che la gente sia gialla, nel futuro o nel passato sempre rimane una caricatura della società attuale. E dopo così tante stagioni e gag durante gli ultimi venti anni posso capire che comincino a mancare gli elementi di sorpresa. Devo ammettere che c’è una novità di stile correlata all’ambientazione piuttosto originale, ma la presenza di battute sessuali esplicite e il sangue a schermo non bastano per poter dire: “Wow è il nuovo Futurama!”. Il succo è che la sensazione che non ci sia nulla di nuovo da dire è piuttosto presente. Alcune battute, soprattutto legate a Elfo e alla sua ingenuità mi hanno fatto piegare dalle risate ma purtroppo non basta per mantenere il livello di ironia alto per tutto l’episodio. Il tutto sembra un po’ affrettato e riempito di scene inutili o vuote, come panoramiche vuote su un paesaggio fisso mentre gli eroi si avvicinano a una zona vuota. È un peccato perché in altri momenti le trovate sono belle e geniali, ma isolate in una massa di mediocrità.

Citando i maestri del genere comico italiano, lo Zero Comico, l’assoluto livello di comicità non è raggiunto manco per scherzo. Principalmente il problema è la scrittura nel totale dell’episodio. Storia stagnante, poche sorprese o tensioni, sembra che ogni personaggio o situazione sia per fare una battuta ma non abbia una ragione d’essere in quel momento in quel luogo. Questo distacco asettico dalla situazione e dalla realtà rompono il collegamento spettatore-finzione che serve per farci appassionare alle vicende di Dreamland. Sebbene serie molto più demenziali,  come i Griffin, i Simpsons o ancora più lontane come Futurama mantengono un collegamento tra la vita rappresentata e i personaggi, questa lo perde in un cambio di scena.

In questa serie vengono rivoltate meccaniche e costumi legati al mondo moderno e alla narrazione attuale senza però riuscire a romperla totalmente. I riferimenti alla cultura attuale, come l’ormai troppo facile da citare Trono di spade, non si sprecano però senza mai creare una vera critica. Sono tutti punzecchiamenti che non osano andare troppo pesanti su tematiche che andrebbero decostruite, per il bene mentale di tutti. Matt lo sa, si sente che vorrebbe affrontare certe tematiche e rivoltarle ma..

La fine di un’era ?

Questa prima parte della prima stagione vola senza lasciare troppo hype sui suoi secondi dieci episodi. Il fattore di scimmia rimane poco sfruttato e molte situazioni fanno pensare ad una realizzazione con poco budget e poca ispirazione. Capisco l’intenzione di provare qualcosa di nuovo e prendere una direzione più cruda, matura e oscura nel tipo di humor ma continua a mancare qualcosa.

Attenderemo la seconda parte speranzosi di un senso a tutto ciò? No, non molto. A questo punto, potevano anche rilasciare tutta la stagione e magari avrebbero avuto una migliore presa su di noi.

Elfo's Factor
  • Monkey's Factor
2

Riassunto

Un test non passato al meglio per il navigato autore di serie comiche americane. I primi 10 episodi sono fin troppo altalenanti per poter dare una spinta di vera curiosità e hype nei successivi 10. Ci son dei momenti in cui non si sa proprio cosa guardare su Netflix e vi consiglierei di tenere questa serie giusto per tali attimi di vuoto. L’offerta online è talmente vasta da fornire ben migliori alternative…