Come avrete capito, è mio cruccio e diletto studiarmi le periferiche di controllo per PC. Partendo dal mouse e tastiera, dei quali ci sarebbe anche da scrivere un’infinità di articoli, fino ai gamepad da gioco. In un articolo precedente ho parlato di gamepad e joystick raccontando di esperienze passate e contemporanee, mostrando l’evoluzione che ho vissuto ad ogni cambio generazionale. Passano gli anni ma la ricerca di qualcosa di definitivo e universale non si ferma. Oggi voglio parlare del controller Xbox One S usato su PC.

Dalle origini..

Tutto è iniziato con il controller dell’Xbox, primo controller da console nativo USB. Ok, sto barando, in realtà si connetteva con un’interfaccia proprietaria, ma se si spostavano accuratamente i cavi si poteva connettere anche al PC. Il design era innovativo per l’epoca e portava una disposizione di tasti e levette comoda, intuitiva e immediata ma su una scocca dalla dimensione imbarazzante. Sebbene si notasse che era una prima versione, l’idea generale era strepitosa. Le mani si posizionavano naturalmente attorno al gamepad: i pollici andavano a coprire quelle che sono le levette per il controllo di visuale e direzione della maggior parte dei simulatori di guida, gli indici gestivano i grilletti di freno e acceleratore, da qui in avanti universalmente accettati come tali.

Il controller pro per Xbox, o la sua incarnazione per la versione 360 è stata la definizione di un nuovo standard nei controlli e lo è ancora. Se il controller PlayStation ha dettato i ruoli dei due Joystick per pollici, assegnando al sinistro il controllo di movimento e al destro la “telecamera”, il pad di Microsoft ha ridisegnato il posizionamento di questi ultimi e dettato una nuova regola: i dorsali inferiori devono essere analogici. Questa variante di seconda generazione integrava anche un design più affusolato e ridotto, rendendolo standard de facto per l’industria fino ad ora.

Tre agli elfi… a no, sbagliato contesto..

Innovando l’innovabile

Questa rivoluzione viene portata avanti nel controller Xbox One S. La forma è leggermente più piccola e rifinita rispetto al controller originario e il peso più bilanciato. I Joystick hanno una gomma studiata per essere prestante sugli angoli e “accomodante” in centro. Il materiale sembra anche più solido e meno propenso al consumo. I grilletti ora sono più ampi ed ergonomici. I nostri indici si appoggeranno del tutto sulla struttura  dei trigger evitando dita indolenzite dopo un’ora di guida sfrenata. La risposta dei controlli in generale sembra migliorata: più precisa su tutti i controlli analogici, mentre i tasti hanno una risposta classica ma stabile.

L’innovazione, o accettazione di un problema esistente in partenza, si ha nella croce direzionale. Il pad 360, senza alcuna spiegazione di praticità, aveva una specie di stick digitale che veniva mosso da un piatto direzionale. La scarsa governabilità di quest’ultimo ha reso il controller della scorsa generazione un problema più che un aiuto nei giochi classici e picchiaduro, dove una buona croce direzionale “à la Nintendo” ha sempre padroneggiato. La nuova stella a quattro punte è un passo avanti per il controller definitivo. Forma secca e definita, quattro direzioni possibili e difficilmente sovrapponibili per errore.

L’ultimo grande passo avanti è la connettività. Il bundle per PC ha in dotazione un cavo di lunghezza generosa con cui collegare il controller e in teoria dovrebbe pure supportare un sistema di cuffie e microfono tramite jack 3.5 pollici o porta proprietaria. Quello che non viene pubblicizzato è legato alla connessione senza fili di questo prodotto.

Il controller standard Xbox One usa un protocollo proprietario, un po’ come il vecchio controller 360 dove era necessario comprare un ulteriore dispositivo/antenna da connettere al computer per poter associare i gamepad senza fili. Nella revisione “S” ( e “X”) Microsoft ha aperto al BlueTooth, standard da tempo negli ecosistemi Playstation, Android e Nintendo. Dotandosi della chiavetta ufficiale (o con una qualsiasi da pochi euro facilmente reperibile al negozio di tecnologia più vicino) è possibile associare il controller con Windows 10. Steam si prenderà cura di vederlo come Xbox One S o Xbox 360, ma la differenza è minima e la compatibilità totale.

dorso a dorso, si notano le differenze principali tra le due generazioni

Cosa mi piace

Se non si fosse ancora capito, oltre all’estetica e professionalità di un controller monocromo nero opaco, quello che mi piace è l’ergonomia. La sensazione di “fatto per le tue mani” che da l’impugnare questo dispositivo ha dell’incredibile, quasi al limite del sessuale. La potenza è nulla senza controllo e il gamepad di Xbox One S garantisce tanto, comodo, controllo. Il tutto unito ad una semplicità d’utilizzo quasi “imbarazzante” col filo e senza! Finalmente, oserei dire.

La presa è salda e ogni vibrazione da una sensazione di scioglievolezza – Cola

Inoltre non è più presente quel simpatico scatolotto per le batterie che era presente nella variante wireless del controller 360. Se si hanno le manine piccole non è un problema, ma basta eccedere un minimo per avere disagio e una presa meno salda.

Tornando al design, la scocca è pulita, uniforme e leggermente sfumata rispetto a quella precedente. Come se avessero preso il controller 360 e passata una mano di cartavetro, gli spigoli e bordini sono tutti smussati in qualcosa che è sia piacevoli agli occhi che al tatto.

e cosa non è

Purtroppo ci sono ancora alcune mancanze. La reattività dei pulsanti è la stessa di Xbox 360, solo leggermente migliorati i dorsali, leggermente ingranditi e più facili da premere. Non capisco come sia possibile ma la sensazione che mi danno i pulsanti non è quella di “posso premerli a ripetizione finché non perdo l’uso delle dita”. Nel senso, sono solidi e affidabili, il controller 360 non mi ha mai fallito un click e sono pure facili da pulire aprendo il controller. Solo non rispondono e non hanno la corsa dei pulsanti Playstation o Nintendo, il che li rende un pochino meno raccomandabili per sfide a ripetizioni di cliccate moleste.

Non è una mancanza di questa generazione ma principalmente un deficit di design legato a Xbox in generale. Fin dalla prima generazione ho sentito questo e, va bene restare fedeli alla linea però in questo modo ti porti avanti anche difetti di nascita.

Sommando il tutto e tutto sommato.

Il controller è un piacere per le mani che consiglio a tutti gli interessati a qualcosa di più comodo per i giochi di guida e simulazione rispetto a mouse e tastiera. Inoltre lo consiglio anche a chi ha apprezzato il controller Xbox 360 ed è in cerca di qualcosa altrettanto affidabile e di lunga durata.

Infine, nella mia esperienza quotidiana e tenendo conto quello che ho già detto nell’articolo sui controller, sono molto soddisfatto di questa periferica. Amo la possibilità di trovare prodotti di qualità anche a fasce di prezzo abbordabili, come il GHB che recensivo prima, ma a volte, la qualità va pagata. Ha un prezzo considerevole ma ne vale la pena.

Dimenticavo, questo controller (purtroppo o per fortuna) ha le batterie Stilo AA e non più le cartucce made in Microsoft. Un passo avanti rispetto alla scorsa generazione, uno in dietro rispetto ai tempi attuali (dove pure il made in China ha le batterie ricaricabili in litio integrate nella scocca).