Dopo una lunga attesa, ecco finalmente arrivare la recensione del controller di Playstation 4 usato in contesto PC. Il DualShock 4 è l’ultima incarnazione di quella che è stata un’evoluzione durata oltre 20 anni e 4 generazioni di console da salotto. Sarà anche una buona opzione per la macchina da scrivania? Andiamo a scoprirlo assieme…

La forma prima della sostanza..

Il controller Dualshock 4 si presenta con tutte le caratteristiche che rendono inconfondibile il layout di Sony, con gli aggiornamenti richiesti dal passare del tempo (e introdotti dalla concorrenza). Ebbene sì, in questa incarnazione abbiamo i grilletti dove un tempo avevamo i tasti R2 e L2, questa è senza dubbio la prima innovazione che salta all’occhio. Nonostante la natura “analogica” di questa nuova funzione, gli ingegneri nipponici sono stati bravi a progettarli con una sensazione molto fedele a quella che era dei tasti dorsali originali. La forma infatti riprende il quadratozzo a cui i nostri indici e medi sono abituati, ma terminando a goccia, lasciando maggiore precisione nel caso sia necessario dosare l’intensità del controllo. Rispetto a quelli del pad Xbox 360 sono più piccoli e sembrano meno precisi. Data la corsa minore, li ho molto apprezzati per la sensazione tattile quasi da “tasto”, utile in quei giochi dove sono pensati come tali (e ci arriviamo tra qualche paragrafo).

Tornando alle innovazioni, scompaiono i classici start e select, ormai senza funzione specifica, mentre si aggiungono un’area touch che copre due tasti funzione configurabili e la luce per il controllo move. Inoltre, ritorna il giroscopio introdotto con la terza serie, ancora più preciso di prima. Di per sè, queste funzionalità non sono necessarie nel 90% dei giochi, ma estendono il controller verso una dimensione universale, in grado di portarti verso un’esperienza completa. Se stessimo giocando con il Playstation VR, avremmo un controller di movimento integrato nel pad. Quindi, Sony ha unito in unico elemento tutti i gadget delle precedenti versioni, estendendoli ulteriormente. Nice!

No perché poi sembra che uno non li abbia tutti sti controller..

Master retro-race!

Dal punto di vista tecnico, PC gamer, in realtà, queste caratteristiche non servono a molto e aggiungono rumore alla purezza di controllo che ci si aspetterebbe da una postazione master race PC. Nei frangenti di retro-gaming dove è difficile trovare controller compatibili con giochi pensati per specifiche vecchie periferiche (Nintendo ahi ahi ahi), invece acquistano tutto un altro sapore.

La cosa che mi ha sorpreso piacevolmente, in questo frangente, è la precisione dei controlli. La mia esperienza da giocatore è nata su PC, dove le tastiere regnano da sempre, le periferiche dedicate anni 90 erano degli aborti e i mouse hanno cominciato ad essere decenti solo dopo gli anni 2000. Per questo ho sempre invidiato apprezzato la sensazione che restituivano i pulsanti e i force-feedback delle console.

Un appunto sulla vibrazione: c’è un motivo per cui l’iPhone non vibra come il samsung da 50€ ed è tutto nella qualità dei motori utilizzati. Gli attuatori di Sony sono una spanna sopra a quelli di Xbox. La morbidezza e silenziosità con cui si muove il motore nei cornini di controllo è divina rispetto al caciaro e violento motore della concorrenza.

Xbox1Slim vs DS4v2: osservare le spaziature tra i tasti e l’ergonomia delle cornine dell’impugnatura. La croce direzionale è un singolo elemento sul controller Microsoft, mentre per Sony sono quattro pulsanti distinti.

Il problema del pad di Microsoft è sempre stata la risposta dei comandi. Son grossi, visibili e chiari, ma hanno un gran difetto di interazione: la corsa è lunga e pesante. In un certo senso, non mi hanno mai dato una sensazione di velocità d’esecuzione. Questo vale sia per gli analogici (i grilletti principalmente)  sia che per i tasti. I dorsali superiori (RB e LB su MS rispettivamente L1 e R1 sul pad Sony) son integrati nel layout, dando una sensazione di piegamento e non pressione. Sul DualShock i tasti sono seri e rispondono immediatamente al comando, senza indugiare. Mi mancava. Lo stesso discorso, però, vale anche per gli analogici.Ho sempre avuto problemi con i controller Playstation nel gestire l’orientamento nelle simulazioni per colpa degli stick in una posizione decisamente non comoda per la mano. In questo il controller 360/One ha sempre una marcia in più. Non è una mera questione di gusti, se provate a chiudere il pugno vedrete i vostri pollici andare in avanti, a dimostrare che naturalmente è più comodo usare una posizione avanzata per i controlli principali tramite pollice. Quindi sul pad Microsoft siamo invogliati a gestire con la sinistra lo stick analogico e con la destra 4 tasti funzione, mentre su quello Sony abbiamo i tasti direzionali. Potremmo quasi pensare che sia una decisione di layout vocazionale legata al tipo di giochi specifici della console, ma al giorno d’oggi potrebbe essere una cosa del tutto superata (e vinta dal design di big M). Infine, una finezza introdotta con la quarta versione del controller sugli stick analogici. La calotta superiore, da sempre odiata da me perché causa di scivolamenti involontari, è stata tagliata di una sezione e ri-posizionata all’interno di un bordino rialzato. La differenza si sente e si vede. In questo modo i designer giapponesi sono stati in grado di rivoluzionare un simbolo sacro mantenendolo fedele alla linea, insomma, accontentando tutti.

Parliamo di connettività e come si è arrivati ad avere uno standard che copre tutti, PC, console e mobile. Nel periodo precedente Xbox360, USB era uno standard ancora alla versione 1.1 e il BlueTooth un idea astratta, per questo gli adattatori da console a PC erano ultracostosi (a cui andava ad aggiungersi il costo del controller originale), o semplicemente non esistevano. Dopo il 2005, Microsoft ha rubato la scena a Sony e Nintendo nel campo dei pad, impostando sulla sua console e controller la porta universale. In realtà, tutte le case produttrici di console, dopo il 2005 hanno adottato standard universali. Sia PS3 che Wii usano il bluetooth per la connessione wireless, ma non erano così diffusi gli adattatori. Oggi, la verità è che, sì ci piace avere standard universali, ma è sempre più conveniente se usate l’adattatore BT originale. Come Microsoft, anche Sony produce una chiavetta BT4.0 ultra costosa per la gestione di un singolo controller e software allegato. Non preoccupatevi, il pad si connette nativamente via USB e anche via BlueTooth a Windows, date le giuste prerogative. Anzi, senza la chiavetta ufficiale potete anche connetterne più di uno!

Ultima gradita caratteristica: batterie ricaricabili al litio integrate. Ci voleva tanto? In realtà parliamo di qualcosa che gia su PS3 era dato per scontato, ma io arrivo dall’universo di Redmont, per cui, piacevole sorpresa. La durata è interessante, direi meno che il pad microsoft con le stilo ricaricabili, ma comunque non male. Bando alle introduzioni tecniche, cosa mi è piaciuto e cosa ne sarà dei controlli che acquistato in precedenza.

DS4v2 vs GHB (clone cinese): notare come la disposizione sia “simile” ma notevolmente diversa. In mano si sente come sia più difficile premere i tasti giusti sul clone asiatico. Gli stick analogici mantengono la posizione scomoda e hanno plastiche notevolmente inferiori qualitativamente. La croce direzionale riprende quella Xbox1, rimanendo comunque un passetto indietro rispetto al ds4. Close enough..

Cosa mi piace…

Mi piace davvero tanto il feedback tattile, la sensazione che senti in mano e la risposta dei comandi. Le plastiche sono ora di qualità, finalmente, e i motori della vibrazione si muovono dolcemente tra i palmi delle mani. Finalmente son riuscito a giocare decentemente ai titoli classici per Playstation 1 e 2, e una recensione di questi è pure già uscita su questo blog, permettendomi di eseguire quelle fast combo che sul pad bianco (o nero) son ancora troppo macchinose. Questo mi ha fatto pensare, se un gioco è pensato per una console, i controlli migliori sono indubbiamente quelli sviluppati per la stessa. Ma non solo. Il fattore combo è il fattore che dimostra la bontà di questo controller, indipendentemente che sia un gioco PS, Wii U o PC. I tasti di questo controller dominano.

…e cosa non mi ha esaltato.

Passando al lato oscuro dell’esperienza, non c’è molto da dire. Gli analogici sono stati migliorati ma la loro posizione li rende ancora scomodi per lunghe sessioni. La sensazione è più quella di molestare uno stick che è fatto per stare centrale. A colpetti lo direzioni, ma se ci vai pesante non puoi avere la precisione che hai sulla concorrenza. I grilletti sono un 50/50 tra digitale e analogico, non ho ancora capito se sia bene o male. Funzionano, sono precisi, reattivi e delicati il giusto nonostante la breve corsa che hanno. Le mezze misure anche qui son più difficili da tenere. Infine, quello che fa storcere il naso su un prodotto così versatile è che il supporto da parte di Sony è esclusivo al 1000%.

Sì, perché se con i controller cinesi non ufficiali e con quello Microsoft c’è un supporto nativo a XInput, da parte di Sony di ufficiale c’è solo l’adattatore venduto a 50 denari circa. Il pad però funziona anche via cavo, viene riconosciuto come controller generico. Non vi auguro però lasciarlo attivo così, con il giroscopio che incasina l’assegnazione dei tasti in-game. Non preoccupatevi, ci sono almeno due soluzioni gratuite che vi vengono incontro. La prima è Steam. Il client di gioco più diffuso al mondo supporta i controller di Xbox, Playstation e Switch, riconoscendone i layout dei tasti e tutte le funzionalità. La comodità è che, non importa quale controller hai, di base verrà trovato una configurazione di tasti ottimale per il gioco che stai giocando, o alla peggio la configurazione base di Xbox 360.

DS4v2 vs Xbox360: salto generazionale ma chee dimostra le qualitá segnate nella scorsa generazione dal pad bianco. Forma affusolata ed ergonomica, posizione chiara dei pulsanti e stick sfasati. Si nota come abbiano provato a sostituire 1:1 la posizione della croce con una degli analogici senza badare molto a dove sarebbe andata a finire quest’ultima.

Se invece vogliamo avere un controllo più fine sull’esperienza e non limitarci ai programmi lanciati tramite il programma di Valve, DS4Windows è la soluzione. Questo applicativo gratuito permette di creare profili di controlli per uno o più pad. Possiamo gestire come viene visto dal sistema operativo e leggere i dati diagnostici. Mouse su giroscopio o touchpad? Nessun problema. I limiti sono veramente le necessità dell’utente. Avviserei solo di non stare a mischiare le due soluzioni, se no si rischia di sovrapporre i comportamenti e non sempre fa piacere.Nel mio caso, dopo una lunga sperimentazione con DS4, anche impostando il profilo “360”, il controller veniva ri-interpretato da Steam come generico Xinput, applicandoci un ulteriore livello di emulazione dei tasti. Alla fine ho deciso di usare Steam come launcher dei miei titoli emulati, per cui, lascio al client gestire i profili del controller. Impostando gli stessi tipi di controlli su tutti i pad che ho, gli emulatori lanciati tramite steam vedono connessi fino a 4 controller XInput, perfettamente compatibili e senza rogne di configurazione. Nel caso voleste usare le caratteristiche di giroscopio/touchpad è sempre possibile impostare per singolo applicativo, sempre in Steam, quale profilo controller usare, per cui, siamo sempre coperti.

Gran finale della ricerca(?)

Tre articoli ho scritto, uno collettivo per il controller simil Playstation e 360, uno per il controller Xbox One e infine questo sul controller DS4 (v2). Ognuno sembra parlare di una scelta positiva giustificandone l’acquisto di tutti e 4 i candidati. Ora che sono alla fine di questa ricerca ho delle idee chiare e potrei esprimere un giudizio, o meglio un consiglio. Ricordo che ogni sistema di controllo è percepito soggettivamente, per cui, vi inviterei a provarli più volte, possibilmente confrontando su stessi titoli i diversi pad, così da rendersi conto di input-lag e comodità

Dal mio punto di vista, ho due vincitori e due secondi, o meglio ho due scelte di Serie A e due di Serie B, nessun vero perdente.

Il metro di paragone è il controller  Xbox360, la base dello standard, consigliato se si vuole risparmiare qualcosina e non compromettersi nella compatibilità dei giochi pur avendo un’esperienza da console. Questo fa parte della Serie B.

Poco più sotto, a livello esperienza ma sempre in campionato, ci sono i cloni. Molto più economici, di solito con una decina di euro è possibile portarsi a casa qualcosa di compatibile anche con PS3 e Android, ma con i difetti di tutti i candidati in un unico posto. Non sono uno che rompe facilmente i suoi averi, ma se avete tendenze indelicate evitate assolutamente.

Al top, Serie A, i due contendenti dell’ultima generazione. Personalmente, il DualShock 4 ha conquistato un posto nel mio cuore. La risposta dei tasti è quella che mi aspetterei da una console, punto. Quindi, quando vado a giocare un Bayonetta, o un Super Mario, o un Tony Hawk, o un God of War (e pure un Burnout per PS2), il controller di Sony per me è il top indiscusso. Emulando un Breath of the Wild è possibile configurare il six-axis per gestire la mira, o meglio correggere il tiro con l’arco mentre si abbozza una mira con lo stick, (mentre nei titoli WiiU che usano il touch screen è`possibile usare il touchpad come superficie di controllo). Esperienza divina e che vorrei veder replicata in ogni FPS per console. Detto questo, il controller Xbox One regnerà sempre per tutto ciò che ha nello stick analogico sinistro il fulcro dell’esperienza. Per tutto il resto..